1074 VOLTE GRAZIE MIGLIONICO

1074 VOLTE GRAZIE MIGLIONICO

domenica 20 aprile 2008

Spaccati al congresso

Da Aprileonline del 20/04/2008

Comitato politico nazionale, Paolo Ferrero contro Franco Giordano: è finita 98 voti a 70, un'annunciata maggioranza che però non è assoluta come temevano gli uomini della segreteria. Dunque, giochi più aperti che mai in vista del prossimo Congresso, convocato dal 17 luglio al 20 luglio prossimi, non dal 10 al 13 come proposto da Giordano ieri (sabato). Il segretario ha rassegnato ufficialmente le dimissioni. Da qui all'assise nazionale, Rifondazione sarà guidata da un comitato di garanzia sulla cui necessità, alla fine, si sono trovati d'accordo i due sfidanti. Sarà composto da dodici membri, eletti proporzionalmente (accolta anche questa proposta di Giordano) in base ai voti espressi dal comitato. Sei faranno capo all'ala guidata dal ministro della Solidarietà sociale, spalleggiato da Giovanni Russo Spena, Claudio Grassi di "Essere comunisti" ed ex membri della maggioranza, su tutti Ramon Mantovani. Cinque saranno riconducibili all'ex segreteria. Il dodicesimo sarà scelto tra quelli dell' "Ernesto" che, con la proposta analoga all'idea della costituente comunista lanciata dal Pdci, hanno raccolto 16 voti. E' stato, quindi, il giorno della vittoria di Ferrero. Nel discorso di oggi il ministro ha ribadito la linea che porta avanti da mesi e ha deciso di mettere ai voti dopo la pesante sconfitta elettorale. Un progetto che vuole il partito ancora protagonista nelle sfide future. Ha detto Ferrero: "La linea politica della segreteria di Rifondazione comunista è fallita e ora bisogna ricostruire la sinistra sul piano sociale, rilanciando il Prc nell'aggregazione di sinistra più ampia". Non si ritiene immune da colpe: "Io sono tra i massimi responsabili della sconfitta: non cerco capri espiatori, ho condiviso il percorso politico, non barbarizziamo il dibattito". La débacle nasce, secondo Ferrero, "nel punto fondante del rapporto tra la sinistra e la società: la gente non ha capito a cosa serviva votare la Sinistra arcobaleno". Ora come prima cosa, ha continuato, "dobbiamo ricostruire la sinistra sul piano sociale, altrimenti è solo una lotta fra poveri". Il ministro ha poi criticato il segretario dimissionario: "La colpa di Franco Giordano non è stata quella di portare avanti questa linea, ma di non contrastarla: se avessimo preso otto per cento alle elezioni ora non staremo facendo questa discussione". Una risposta indiretta alle affermazioni fatte ieri da Giordano, che si è difeso sfidando i critici a scovare una sua affermazione che sostenesse la necessità di sciogliere Rifondazione comunista. Alla fine, Ferrero ha rilanciato la sua proposta: "Rinsaldare il ruolo del Prc in una sinistra più ampia: il partito deve sapere se esiste o non esiste nei prossimi tre mesi, e deve sapere cosa fare nelle prossime settimane. Per questo ho chiesto con durezza la riunione di questo comitato politico: c'è Diliberto che propone la costituente comunista, c'è stata l'assemblea di Firenze, la politica non aspetta. La partita si gioca nelle prossime settimane". Alle parole di Ferrero è lo stesso segretario dimissionario a replicare, spiegando di aver "sempre teso a costruire le condizioni perchè non ci fossero lacerazioni ma si alimenti una discussione libera anche con posizioni diverse: la mia relazione andava esattamente in quella direzione". E sull'ipotesi di costituente comunista e costituente di sinistra Giordano ha spiegato ai giornalisti che essa "non può ripercorrere il modello federativo perchè i limiti sono sotto gli occhi di tutti e non può esercitarsi nella forma del partito unico perché questo non è il frutto di un processo innovativo". Sull'eventuale candidatura a segretario del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, Giordano ha commentato: "Vendola è uno dei protagonisti indiscussi, è autorevolissimo, ma non è di questo che ora si parla, ora la parola deve essere data agli iscritti". Al congresso. Lo stesso Vendola si è detto pronto a fare la sua parte "per rimettere in piedi la comunità". La partita è incerta, e Giordano lo sa: "Sono convinto che al congresso possa prevalere la cultura del Prc. Nel nostro documento c'è tutta intera la storia e l'apertura alla società del Prc, e siamo incoraggiati dall'assemblea di ieri a Firenze, e aggreghiamo personalità importanti come Nichi Vendola e Gennaro Migliore. Nell'altro documento, quello di Ferrero e Grassi, non ci sono i capisaldi del Prc: non c'è la nonviolenza, non c'è il rapporto con i movimenti, mi pare più un cartello elettorale" .

Nessun commento: