1074 VOLTE GRAZIE MIGLIONICO

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sabato 3 novembre 2007

Federazione Arcobaleno

Entro la primavera federazione arcobaleno. Non si chiamerà 'Cosa Rossa'. Puntiamo a superare il 20% e a sfidare il Pd per il governo...
"Noi siamo la sinistra arcobaleno e riformatrice".

Il leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, intervistato da Affari, spiega in che modo l'ala radicale della maggioranza intenda organizzarsi dopo la formazione del partito democratico. "Queste forze (Rifondazione, Pdci, Verdi e Sd, ndr) hanno già lavorato a un'azione comune. Siamo stati insieme sui temi della pace, alle manifestazioni sui diritti civili e per i Pacs, abbiamo aderito ai Gay Pride e ai cortei per la lotta al precariato. Abbiamo un percorso che parte dai contenuti e non dalla scelte delle persone. E questo è già un punto importante".

Quindi? "

Dobbiamo mantenere questo impianto. Diversamente dal Pd, che ha discusso prima delle persone e poi si occuperà della carta dei valori, la nostra federazione arcobaleno deve unire non solo i partiti ma anche i movimenti e le associazioni, deve avere una dimensione partecipata, a rete. Penso a un'ampia consultazione per identificare le dieci grandi riforme arcobaleno da proporre per il governo e per l'Italia. Non dobbiamo far nascere una forza residuale ma di governo".

Farete un partito unico?

"I Verdi hanno un loro partito di riferimento a livello europeo, che è stato fondato proprio a Roma. I Verdi possono fare patti federativi ma non si scioglieranno mai. Non rinunceremo mai a una rappresentanza in Italia dei Verdi europei".

Primarie sui contenuti quindi?

"Può esserci una consultazione forte che sondi la base sulle cose da fare. La federazione nasce per evitare la cultura presidenzialista. E' chiaro che ci saranno anche i leader, ma l'aggregazione nasce non discutendo di persone. La risposta è quella di riuscire a dire che tipo di riforme vogliamo per il Paese... più moderno ma anche più giusto".

I tempi di questa federazione?

"Ci sono tutte le condizioni perché il percorso sia sufficientemente veloce. Molto lavoro è già stato fatto".

Entro fine anno?

"Diciamo che entro la primavera del 2008 ci sarà già un assetto abbastanza chiaro. Dobbiamo però partire entro la fine dell'anno, scegliendo una serie di procedure".

La federazione sarà alleata al partito democratico?

"Pensiamo a un'alleanza di Centrosinistra e anche a una sfida con il partito democratico per il governo. Vogliamo una federazione arcobaleno che punti a raccogliere il 20% alle elezioni, anche di più. Insomma, che non sia residuale. Con il Pd che viaggia tra il 25 e 30% è necessario arrivare al 20% se vogliamo vincere".

Il candidato premier potreste esprimerlo anche voi?

"Il futuro presidente del Consiglio si sceglierà con le primarie. E' un dato acquisito e non si torna indietro. Veltroni ha tutte le caratteristiche per poterlo fare, ma prima si discuterà del programma. Ogni componente della futura federazione ha l'obiettivo di crescere e di portare il massimo del consenso. Infatti noi stiamo rafforzando i Verdi".

Lei è pronto a guidare questa federazione arcobaleno?

"La priorità non è il leader, ma penso più a una guida affidata a un comitato di saggi e a personalità di grande spessore come Stefano Rodotà, Asor Rosa e Amendola. Personalità che siano punti di riferimento plurali. Esattamente il percorso opposto rispetto a quello presidenzialista e leaderistico fatto dal partito democratico".

Il dovere di lanciare il cuore oltre l’ostacolo

L'otto e nove dicembre si terranno gli Stati Generali della Sinistra.

Si tratta di una occasione da non sprecare per l'unità.A questo appuntamento non parteciperanno solo i partiti, ma anche le associazioni ed i movimenti. “Uniti a Sinistra” proporrà, con il Forum delle Associazioni, una piattaforma aperta e partecipativa. Chiameremo, prima di quell’appuntamento, i segretari delle quattro forze a confrontarsi con il Forum, per costruire insieme le due giornate.Chi, come noi, non è “organico” ai partiti, ha il compito di indicare strade avanzate e innovative. Per questo abbiamo parlato di primarie. Per questo abbiamo detto che la “Fed” rossa dev'essere un passo verso un soggetto unico e plurale, non un mero cartello elettorale.Certo, siccome facciamo politica, ci rendiamo conto delle difficoltà, delle resistenze, delle “viscosità”. Ma proprio per questo ci sentiamo in dovere di lanciare il cuore oltre l'ostacolo, dove i partiti non possono o vogliono arrivare.Per questo abbiamo salutato positivamente la “svolta” della Sinistra democratica che ha deciso di slanciarsi in avanti, di superare le timidezze se non le aperte resistenze del passato, e, con l'intervista di Mussi, si è attestata su posizioni innovative e significative.L'otto e nove dicembre, insomma, vorremmo provare ad andare oltre le premesse poste dai quattro segretari. Vorremmo provare ad offrire, a quell'Assemblea, un percorso coraggioso (ma realistico), basato sulla partecipazione. Per essere chiari, continuiamo a pensare che il popolo della sinistra, che il 20 ottobre è sceso in piazza, abbia bisogno di un vero “momento fondativo” del nuovo soggetto. Ad esempio, attraverso primarie sul nome, il simbolo e il programma della Sinistra. Ma primarie vere, su opzioni diverse, non una semplice ratifica di decisioni prese dall'alto.

PIETRO FOLENA

giovedì 1 novembre 2007

SINISTRA: NASCE COORDINAMENTO PER AMMINISTRATIVE 2008

Come giungere unitariamente alle elezioni amministrative del prossimo anno?


Ne hanno discusso ieri, 31 Ottobre, alla sede della direzione nazionale del Pdci i responsabili Enti locali delle quattro forze politiche della sinistra, Paolo Guerrini (Pdci), Mimmo Lo Melo (Verdi), Gianni Vigilante (sd) e Michele De Palma (Rifondazione)'. Lo si legge in una nota diffusa dall'ufficio stampa dei Comunisti Italiani.'L'affidamento reciproco - si legge ancora - che ci si e' dati e' di far partire al piu' presto un lavoro comune su programma e forme di coordinamento. La riunione e' stata solo il primo di una serie di incontri per approfondire il confronto sul tema dei programmi e delle forme organizzative'.'Le quattro forze politiche - aggiunge ancora - si incontreranno di nuovo il prossimo 9 novembre per discutere della costruzione programmatica comune. Alle amministrative del 2008 saranno chiamati alle urne oltre 13 milioni di elettori'.

mercoledì 31 ottobre 2007

APPELLO PER UN SOGGETTO UNITARIO, PLURALE E ARCOBALENO DELLA SINISTRA

Una parte grande del nostro Paese vuole cambiare e rivendica una politica nuova.
C'è una voglia larga e diffusa di contare, di far sentire la propria voce come dimostrano la marcia Perugia-Assisi, la partecipazione al referendum sindacale, le primarie per il segretario del PD, in particolare la manifestazione del 20 ottobre che ha posto al centro temi e contenuti fondamentali per la sinistra.
Una nuova opportunità è così offerta all'Unione per recuperare distacco e delusione, rimotivando ragioni e speranze che l'hanno portata al governo. Ma alla sinistra, in questo quadro, è affidata soprattutto la responsabilità di dare subito, nel suo insieme, una risposta forte ed efficace a questa domanda di partecipazione e cambiamento.
Tuttavia, perché ciò avvenga, c'è una pre-condizione che secondo noi non solo è indispensabile, ma anche irrinviabile: porre fine alle divisioni, ai politicismi, ai tatticismi per dare risposte adeguate ai bisogni e alle aspirazioni di grande parte della società italiana, rinnovando nel profondo pratiche e contenuti della politica, restituendo ad essa non solo un corpo ma anche un'anima e un'etica all'altezza delle sfide cruciali del nostro tempo.
Una sinistra politica che sopravvivesse nelle divisioni, nelle competizioni o nell'autosufficienza di ciascun gruppo sarebbe inevitabilmente condannata ad un ruolo marginale e via via a scomparire, consegnando il Paese a una politica sempre più moderata o a una destra populista e pericolosa.
La sinistra - nelle sue articolazioni politiche, sociali, associative, locali, di movimento - deve perciò promuovere uno spazio unitario e plurale, fondato sul pieno riconoscimento delle diverse forme della politica, così da realizzare entro il 2007 strutture comuni per giungere a candidature e liste unitarie già alle prossime amministrative del 2008.
Dar vita da subito all'apertura della fase costituente di un soggetto unitario, plurale e arcobaleno della sinistra, con il protagonismo e la titolarità piena e paritaria di associazioni, di singoli e delle tante forme dell'agire politico è per noi l'obiettivo prioritario, è il primo dei contenuti.
Se i dirigenti della sinistra, per calcoli di parte, pensassero a operazioni verticistiche, a sommatorie di ceto politico, o a semplici cartelli elettorali, si assumerebbero la responsabilità di alimentare la sfiducia e l'ulteriore separazione della politica dalla società.
Con questo spirito non intendiamo oggi proporre l'ennesimo schema precostituito al quale aderire. La nostra è una proposta aperta di percorso comune, rivolta alle tante e ai tanti che condividono le nostre preoccupazioni, i nostri ragionamenti e obiettivi.
Lungo questo percorso intendiamo raccogliere, anche utilizzando collegamenti telematici in rete, adesioni in forma individuale o associata, contributi di merito, proposte organizzative, suggerimenti che possano convergere in una prima base di discussione per un'assemblea cittadina, aperta al confronto con analoghe esperienze realizzate in altre città con analoghi intenti, che si terrà il 3 dicembre. L'assemblea discuterà e proporrà i riferimenti di valore e progettuali fondamentali, i percorsi dell'ulteriore elaborazione programmatica, della sperimentazione sociale e politica e del suo radicamento, sulla base dei quali dar vita alla costituente di un soggetto nuovo, unitario, plurale, arcobaleno, nel quale possa riconoscersi e farsi attiva e partecipe, nei nostri territori, l'insieme della sinistra politica e sociale.

Diliberto a La Stampa: “Veltroni è un ipermoderato. Ma deve scegliere tra padroni e operai”

Veltroni «ipermoderato, il «regalo avvelenato» delle imprese ai lavoratori e la rivoluzione del 1917: il bastian contrario Oliviero Diliberto non ha intenzione di scolorire il suo «rosso comunista»
Le è piaciuta la relazione di Veltroni?
«Un intervento bello dal punto di vista retorico, ma ipermoderato: è difficile essere allo stesso tempo dalla parte dei padroni e dei lavoratori. La politica implica delle scelte. Veltroni deve dire qual è la sua politica economica, deve rispondere a Montezernolo che vuole mandare a casa un governo dopo avere avuto più di quello che gli ha dato Berlusconi. Dovrebbe dire se vuole dare più soldi alle imprese o ai lavoratori. Perfino Draghi, con molto ritardo, si è accorto che i salari sono i più bassi d’Europa. Dobbiamo invece aspettare i regali avvelenati degli imprenditori che tra poco diranno che non c’è più bisogno dei contratti? Applico il vecchio detto latino timeo Danaos et dona ferentes , cioè temo i greci anche quando danno i regali: il riferimento è al regalo del cavallo di Troia».
Veltroni vi ha chiesto di liberarvi degli schemi ideologici.
«Io non manifesto schemi ideologici: i comunisti parlano dei lavoratori. E poi non è Veltroni che devi spiegarci cosa dobbiamo diventare. Io ho una sincera amicizia con Walter e i miei auguri di buon lavoro con il Pd sono sinceri. Siamo alleati e spero di continuare ad esserlo, ma se lui pensa di fare da solo scambia un proprio desiderio per la realtà. L’aritmetica è più forte delle convinzioni politiche e il Pd anche al 30% è destinato al l’opposizione, oggi e domani».
A molti, anche al Prc, sta bene il sistema elettorale tedesco, a voi no. Perché?
«Non sono esterofilo, mi piace il modello italiano delle comunali, provinciali e regionali che garantisce governabilità, proporzionalità e bipolarismo».
Anche l’elezione diretta del premier?
«No, perché diffido dei personalismi. Basta l’indicazione del premier per avere la garanzia che il capo della coalizione vincente diventa premier».
Vi considerano una palla ai piede del centrosinistra.
«Sono molti che la pensano così, anche Fini che mi butterebbe in manicomio perché vado a celebrare a Mosca la rivoluzione d’ottobre. L’anomalia più grande non sono i comunisti che hanno scritto la Costituzione italiana, ma che un nipotino della lupa sia diventato ministro degli Esteri»,.
Già, la rivoluzione russa: non è anacronistico celebrarla?
«L’anniversario riguarda tutte le forze di sinistra del mondo. Quella rivoluzione è stato un grande evento liberatorio, indipendente da quello che è successo dopo. Quando i francesi celebrano il 14 luglio, non stanno celebrando la ghigliottina ma un fatto di liberazione dell’uomo. Solo qui ci può essere una polemica così provinciale perché in Italia non c’è mai stata una rivoluzione».

martedì 30 ottobre 2007

Dichiarazione di Maurizio Zipponi, responsabile nazionale lavoro del PRC, sull’odierna giornata di mobilitazione dei lavoratori metalmeccanici.


Il mese di ottobre è stato caratterizzato da due eventi significativi.
La straordinaria manifestazione del 20 ottobre a Roma e la grande riuscita della giornata di mobilitazione dei lavoratori metalmeccanici del 30 ottobre.
Il 20 ottobre è stato animato da un popolo di sinistra consapevole, determinato, che ha ancora voglia di esprimersi. Un popolo per cui la politica è ancora partecipazione attiva.
Un popolo che ha chiesto al Governo – al proprio governo - di cambiare le sue scelte di politica economica e sociale e alla sinistra politica di unirsi.
Anche gli scioperi e le manifestazioni dei lavoratori metalmeccanici di oggi, a sostegno della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale, sono il segno di una richiesta di cambiamento, ci parlano di protagonismo, di fiducia nell’agire collettivo, di consapevolezza e determinazione. I metalmeccanici non si sono fatti comperare dai “30 denari” elargiti da alcune grandi aziende (Fiat in testa), ma continuano a difendere il contratto nazionale di lavoro e a sostenere richieste che ruotano, oltre che sugli aumenti salariali, sulla lotta alla precarietà e sulla ripresa della contrattazione della condizione di lavoro.
Le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori, dei giovani precari, di chi ha manifestato il 20 a Roma e oggi in tutte le principali città italiane non possono essere deluse.

lunedì 29 ottobre 2007

SINISTRA UNITA, NASCE COORDINAMENTO DEI SEGRETARI REGIONALI

Si è tenuta a Potenza un riunione dei segretari regionali dei partiti della Sinistra aderenti al “patto di consultazione” (Sinistra Democratica, Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Verdi) con i consiglieri regionali, i parlamentari di riferimento per discutere della crisi industriale e delle continue emergenze (non ultima quella dell’ ex calzaturificio lucano) che stanno caratterizzando il panorama lavorativo della regione.
“Il tema dell’occupazione e del lavoro, con la lotta al precariato, sono centrali – informa una nota - per il processo unitario che si sta costituendo a sinistra si è, quindi, deciso un approfondimento delle questione con la costituzione di un gruppo di lavoro, l’avvio di iniziative nel territorio e di una comune iniziativa istituzionale. Per intensificare il processo unitario si è stabilito di attivare un “coordinamento permanente dei segretari regionali” ed analoghi coordinamenti nelle due province intensificando sul territorio la pratica unitaria sui grandi temi a partire da quello del lavoro, dell’ambiente, della riforma della politica. Il processo unitario in Basilicata va avanti e fa della regione uno dei punti più avanzati di un processo nazionale che, dopo la manifestazione del 20 ottobre a Roma, rappresenta una esigenza sentita da tutto il popolo della “Sinistra” e da cui non si può derogare.
La Basilicata è da questo punto di vista un “laboratorio politico” estremamente interessante dove si sta sviluppando un processo unitario che porterà prestissimo alla organizzazione degli “Stati Generali della Sinistra” in vista della costruzione della Federazione, un processo dal basso che si alimenta e si arricchisce con la costruzione di pratiche politiche unitarie a partire dai bisogni e dalle esigenze della gente”.