1074 VOLTE GRAZIE MIGLIONICO

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venerdì 24 aprile 2009

25 aprile: Resistenza, Liberazione, Costituzione

La data del 25 Aprile rappresenta un giorno fondamentale per la storia della Repubblica Italiana.
E' l'anniversario della rivolta armata, partigiana e popolare, contro le truppe di occupazione naziste e contro i loro fiancheggiatori fascisti della Repubblica Sociale Italiana. Il 25 Aprile 1945 segnò il culmine del risveglio della coscienza nazionale e civile italiana e rappresentò il riscatto morale di tutta la nazione contro la dittatura fascista. Alla liberazione dell' Italia si arrivò grazie al sacrificio di tanti giovani, ragazzi e ragazze che, pur appartenendo ad un ampio schieramento politico (cattolici, socialisti, azionisti, militari monarchici, comunisti) combatterono fianco a fianco, con unità d'intenti e d'azione, per il riscatto dell'Italia invasa ed un diverso avvenire, fatto di giustizia e di eguaglianza. Quelle ragazze e quei ragazzi, che più di sessant'anni fa si erano dati l'appellativo di Partigiani, si accinsero, da subito, dal 26 Aprile, a ricostruire il proprio Paese, nonostante i bombardamenti, le deportazioni e le stragi che avevano colpito la nostra terra in quegli anni. Con la Liberazione dell' intero territorio nazionale dall' invasore nazista e dai mercenari della RSI, quelle ragazze e quei ragazzi parteciparono alla costruzione della nuova Italia, carichi di tanto impegno, dedizione e speranza, immaginando una società basata sulla pacifica convivenza tra le persone e tra i popoli. Quelle ragazze e quei ragazzi non seppero soltanto respingere l'invasore e cacciare il tiranno. Una sapienza politica illuminò la Resistenza, quella stessa sapienza politica che fu posta in opera nello scrivere la Costituzione Repubblicana. L'insegnamento di quelle persone deve guidarci anche oggi per mettere in primo piano il perseguimento della Pace, intesa come totale avversità alla guerra ed al terrorismo.
Serve unità d' intenti per poter vincere, anche sul piano ideale e morale, le forze che, qui in Italia, da posizioni di potere, hanno trascinato, e probabilmente lo faranno ancora, il nostro Paese in avventurose imprese militari. Non stanno nello spirito della Costituzione nata dalla Resistenza i tentativi di riforma in atto negli ultimi anni, che pare servano più ad una parte politica che ai problemi del Paese. Noi dobbiamo dire basta, al tentativo in atto, di un vasto piano finalizzato allo smantellamento dell'edificio democratico. Siamo di fronte ad una vera e propria controriforma, ad un salto all'indietro nel buio, alla negazione dei nostri valori etici e politici. Questa funesta operazione politica, di mutamento delle basi fondanti della Costituzione Repubblicana, è accompagnata da una campagna revisionista della storia, con la quale si vuole ridurre la Resistenza ad un fatto marginale della guerra di Liberazione del Paese. Siamo in presenza di un massiccio tentativo di parificazione dei valori, tra chi ha combattuto per la libertà e l'indipendenza nazionale e coloro che si sono posti al servizio dei nazisti per negare quella libertà. Si nega il sacrificio di 200.000 donne e uomini combattenti e si sottovalutano le stragi compiute con ferocia dai nazisti e dai fascisti, con il solo intento di sottolineare fatti di sangue successivi al 25 Aprile e creare così un clima di responsabilità comune, nel quale le differenze si sciolgono e diventa impossibile distinguere la figura della vittima da quella del carnefice. Si vuole cancellare il ricordo delle donne della Resistenza che, offese, torturate e violentate, seppero tacere dinanzi al carnefice. Si vuole cancellare l'immagine degli operai che bloccarono la macchina bellica nazista, facendo alle volte olocausto della propria vita.
Questa fu e rimane la Resistenza italiana con i suoi valori, che nessuna alchimia politica di parte potrà mai cancellare, perché con la Liberazione, ed ancor prima nella Resistenza, si ritrovò la Patria, quella vera fatta di valori e di popolo, non di vuote formule retoriche, di inutili galloni, di facce impresentabili con dietro un vuoto di memoria, di cultura e di dignità. Coloro che condividono i valori di Libertà, Giustizia e Fratellanza, conquistati in quei terribili inverni tra il 1943 ed il 1945, dovrebbero rappresentare la coscienza critica di questa nazione e capire che durante quegli anni è stato lasciato un segno indelebile nella coscienza popolare, nei giovani e nelle istituzioni.



PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Circolo “E. Berlinguer”
MIGLIONICO