1074 VOLTE GRAZIE MIGLIONICO

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giovedì 14 febbraio 2008

Malconsiglio, tutto fermo - Protesta Rifondazione

Il Quotidiano 14/02/2008 - Nunzio Festa
Non si muove una pietra. I lavori al Castello del Malconsiglio sono ancora fermi. Gli operai non hanno ancora ripreso a lavorare nei luoghi incantevoli dell'antico bastione miglionichese e da tempo non vedono soldi. Questa volta, la presa di posizione arriva dal circolo di Rifondazione di Miglionico, che “ritiene che 18 anni di silenzio siamoun po' troppi per una questione che riguarda così da vicino il futuro e la prosperità del nostro paese”; e le interruzioni, come già aveva raccontato qualche settimana fa al cronista un operaio, “sono state diverse e incomprensibili ai cittadini”. Nel merito della questione, fra gli altri, entra il segretario cittadino del Prc - Se, Francesco Triunfo. “Lo stallo dei lavori - afferma Triunfo - lascia in uno stato di incertezza tanto i cittadini di Miglionico, quanto i lavoratori della ditta appaltatrice. Il termine della riapertura dei lavori, - chiarisce il segretario - fissato per fine gennaio, è scaduto e i lavori non sono ripresi, dunque che fine faranno questi lavoratori?” Le operazioni per tanto sono state eseguite a singhiozzo, fino alla più lunga interruzione. Altri esponenti del partito aggiungono: “come abbiamo appreso alcuni mesi fa dalla stampa locale i lavoratori non percepiscono lo stipendio da mesi, e difficilmente potranno sperare nella Cig, visto che all'Inps non risulta alcuna richiesta da parte dell'azienda in tal proposito, come da noi verificato”. La situazione appare sempre più difficile da gestire. Le poche braccia che erano impegnate a tempo pieno per rimettere a nuovo il castello della Congiura dei Baroni, o come adesso dicono i rifondaroli della 'Congiura dei lavori', vivono una difficoltà semprecrescente e cercano di muoversi come possono per riprendere a lavorare come per ottenere ciò che loro spetta. “Un discorso a parte - aggiunge invece Antonio Centonze, altro dirigente del circolo “Berlinguer” - merita la qualità dei lavori effettuati. Basta una semplice occhiata - dice quindi Centonze - per capire lo scempio al quale è stata sottoposta la struttura e leggere in tutto ciò il marchio indelebile del solito progettista, quello a cui, nel nostro comune, vengono affidati da anni tutti i progetti, con risultati spesso disastrosi”. E lo stesso Centonze propone un elenco di emergenze, a partire dal fatto che sembra non sia stata garantita nessuna attenzione nel rispettare stile e materiali originari. Rifondazione annuncia ora iniziative pubbliche tematiche. Il Prc miglionichese infine chiede nuovi chiarimenti al sindaco Borelli, soprattutto per i lavoratori che vivono uno stato di incertezza ormai addirittura datato. La trasparenza, a questo punto, potrebbe finalmente esser maggiormente resa realtà da chi di competenza.

mercoledì 13 febbraio 2008

Sinistra, Bertinotti: ''Puntiamo a forte successo''

Una forza nuova, "colorata e plurale". Che nasce con "allegria, da radici antiche ma con immaginazione per il futuro", per "dare voce a coloro che rischiano di restare fuori" e per "costruire le domande di cambiamento della società". Fausto Bertinotti ha battezzato stamattina la Sinistra-l'Arcobaleno presentando il simbolo e la sua candidatura a premier per la coalizione. "Oggi presentiamo un fatto unitario e una novità - ha spiegato il presidente della Camera -. Una novità perché il processo unitario segna le forze di sinistra, che hanno attraversato in passato divisioni, rompe i confini classici della sinistra e apre ad altre storie e culture come quella ecologista". Il progetto, come ha sottolineato Bertinotti, va oltre il semplice confine elettorale, dove comunque l'obiettivo è raggiungere la doppia cifra: "Noi ci impegniamo a trascendere la campagna elettorale. Veniamo da storie diverse, che si mettono insieme per la rinascita della sinistra, per la nascita di una nuova sinistra, quella arcobaleno". Il tutto, mettendo alle spalle la falce e il martello: "Ognuno porta con sé la falce e il martello", ha spiegato Bertinotti aggiungendo: "Io appartengo alla tradizione della falce e martello, ma nessuno può sentirsi deprivato quando si parte da alcune componenti arricchendole, nel confronto si fa una grande operazione di sinistra". A questo proposito, il presidente della Camera ha citato un'altra illustre rinuncia: "Il Pci e il Psi di Togliatti e Nenni, nel '48, si presentarono con l'immagine di Garibaldi". Questa Sinistra arcobaleno, per Bertinotti, vuole "ricostruire tutto quello che è all'origine della sinistra". Con un 'pallino': "C'è preoccupazione perché la sinistra rischia di essere cancellata da una americanizzazione della politica italiana che segnerebbe la fine di una grande storia, cancellerebbe la sinistra e tutte le domande di cambiamento della società". Al di là delle prospettive, Bertinotti ha chiarito che la coalizione punta a un "forte successo elettorale per impedire ogni intento di costruire la grande coalizione". E, per inciso, punta anche a "contaminare da sinistra il Pd". Questo perché per immaginare un futuro governo del Pd e della Sinistra "bisognerebbe innanzitutto che perdesse Berlusconi, cosa auspicabile, e che ci sia una mutazione profonda negli orientamenti politici e culturali del Pd. Mi sembra difficile". Oliviero Diliberto ha confermato che il logo presentato all'assemblea generale di dicembre sarà quello elettorale: "Andiamo con questo simbolo in battaglia", mentre Alfonso Pecoraro Scanio ha contrastato la prospettiva di larghe intese ("Siamo alternativi a ogni tipo di inciucio") e ha annunciato: "Sicuramente formeremo gruppi unici dopo le elezioni".

lunedì 11 febbraio 2008

Bertinotti: "Ripartiamo dalle unioni gay"

Entro 24 ore la Sinistra L'arcobaleno definirà il simbolo con cui si presenterà al voto del 13 aprile. La coalizione, che indica Fausto Bertinotti come premier, sta anche lavorando al programma. È il deputato dei Verdi Angelo Bonelli ad indicare i temi principali: "laicità dello Stato, questione morale che coinvolge anche il Pd in alcune Giunte, lotta ai cambiamenti climatici e i salari". Diritti civili e laicità al primo posto dunque, e la pensa così anche Fausto Bertinotti che, intervistato da Klaus Davi per Radio 105 assicura: "Nel programma del centrosinistra avevamo il riconoscimento delle unioni di fatto che non è stato realizzato per la pressione delle forze centriste e moderate. Se andassimo al Governo riprenderei da lì, proponendo certamente il nostro sì alle unioni gay. Penso che i diritti della persona siano una frontiera necessaria all'Europa per il presente e il futuro, e che su questo terreno ci voglia un riconoscimento delle diversità e dei diritti della persona come elemento fondativo della nuova cittadinanza". "Io credo fermamente che in tutte le istituzioni pubbliche, locali e nazionali, ci debba essere una rappresentazione di entrambi i sessi", prosegue il candidato premier de la Sinistra/l'Arcobaleno che non rinuncia certo alla battaglia contro il precariato: "Se dovessimo tornare al governo sia subito archiviata la legge Biagi. Del resto era già così nel precedente programma del centro-sinistra e purtroppo non è stato fatto". Non manca poi l'outing sulla vita privata: "Non mi pento di frequentare i cosiddetti salotti politici. Da sempre Lella ed io abbiamo fatto della frequentazione dei tempi non impegnati della politica una scelta di assoluta libertà. Penso che una società chiusa, dove ognuno sta nel suo mondo, piace tanto solo ai conservatori. La reclusione e il ghetto sono scelte verso cui ci battiamo moltissimo". Poi uno sguardo su alcune singole regioni: "Il governo è stato fatto cadere non dall'immondizia ma da Mastella", afferma Bertinotti che però non chiede le dimissioni del presidente della Regione: "Decida Bassolino se fare un passo in dietro. Quanto alla vicenda campana - aggiunge Bertinotti - ci sono responsabilità oggettive, colpevoli complicità con il peso dominante di grandi aziende che hanno fatto il bello ed il cattivo tempo. La stessa raccolta dei rifiuti è stata fatta in maniera colpevolmente ritardata rispetto alla differenziata. Ripeto: ci sono responsabilità che vanno indagate. Quanto a Bassolino, ci sono responsabilità oggettive per chi dirige una regione così importante, ma continuo a pensare che non si possa fare di Bassolino un capro espiatorio. Decida lui se fare un passo indietro". Nel frattempo, da Enna dove si sono riuniti i comitati a sostegno della candidatura Borsellino alla presidenza della Regione Sicilia -, trapela la notizia di un possibile ticket Bertinotti - Borsellino. La voce viene confermata dal coordinatore dei comitati, Alfio Foti, che però ha spiegato che "Rita è concentrata sulla Sicilia e per il momento non è interessata alle vicende romane".

domenica 10 febbraio 2008

Giordano a Berlusconi: ”La partita è a 3, in campo sinistra forte e unita”

Berlusconi sproloquia quando dice che c’è un unico voto che conta, o al Pdl o al Pd e che il resto è sbagliato, perfino pericoloso perché frantuma. Noi vogliamo tranquillizzarlo perché in Italia ci sarà una sinistra unita”. Il segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, replica così a Silvio Berlusconi che oggi ha definito sprecato un voto dato ad altri che non siano Pdl e Pd. “La partita - avverte il segretario del Prc - non si gioca solo tra una destra aggressiva e populista e un centro rappresentato dal Pd. In Italia ci sarà una sinistra larga e forte, che è sicuramente incompatibile con questa destra, è alternativa e non accetterà mai governi di larghe intese. Questa sinistra è la garanzia per la rappresentanza del mondo del lavoro e per coloro che in Italia vogliono costruire un’alternativa”. E’ proprio il lavoro infatti il tema che, secondo il presidente della Camera e papabile leader della Sinistra Arcobaleno Fausto Bertinotti, deve mettere al centro del suo impegno. “Il conflitto di lavoro, come conflitto di classe, fondamento della politica della trasformazione, torna ad occupare la scena della politica - afferma Bertinotti -. Non ci sono vie di fuga, il toro va afferrato per le corna. La sinistra deve affrontare la sfida del lavoro salariato contemporaneo, sia sul terreno pratico che teorico, sia sul versante del conflitto e della sua organizzazione, che sui rapporti sociali, sia sulle proposte per una nuova legislazione del lavoro e sociale che sui sistemi e i contenuti contrattuali, sia sui termini quotidiani della contesa che su quello strategico di società”. Quanto alla ”precarietà - ammonisce - non è solo una questione economica. E’ anche una malattia sociale con effetti negativi sui modi di essere, perché se si ruba il futuro a una intera generazione c’è il rischio concreto che la crisi sociale possa avvitarsi”. Ma la centralità di questi temi non fanno della Sinistra, secondo il leader di Sd Fabio Mussi, una forza candidata all’opposizione. “Non esistono forze politiche pesanti che non partano da ambizioni di governo, poi capita di stare anche all’opposizione. E’ una questione di ragione democratica. In quel caso - sottolinea Mussi - l’opposizione deve anche essere forte e creativa”, come affermato oggi in un’intervista da Fausto Bertinotti. L’ex leader del correntone Ds attacca quindi il Partito democratico: ”Il Pd dice noi andiamo da soli perché il programma non è trattabile. Ma io chiedo, quale programma? Non vedo proposte su argomenti come lavoro, economia, diritti civili, questione morale. Io credo, invece, che la Sinistra Arcobaleno presenterà una linea programmatica forte e credibile”. Vi è la “consapevolezza che non siamo in un passaggio qualunque, ma in un momento cruciale. La posta in gioco è molto alta, non c’è in ballo solo la maggioranza e il governo, che pure sono cose non secondarie. Un Berlusconi tris non è uno scherzo. Per questo c’è molta preoccupazione per la scelta del Pd di dichiarare chiuso il centrosinistra. Nessuno dice di riproporlo a vita, ma bisogna almeno mantenere la prospettiva strategica di un governo di centrosinistra”. Quanto a Silvio Berlusconi il ministro dell’Università lo accusa di avere un “concetto di democrazia da Pcus: tutti i voti non dati al partito comunista sovietico sono voti pericolosi. In democrazia il voto è libero, mai pericoloso - sottolinea Mussi - siamo già al bipartitismo coatto. Si potrebbe stilare la lista dei non votanti per Berlusconi, magari in un apposito sito”.

Il PDCI di Basilicata sulle prossime elezioni politiche

“Il Comitato Federale Regionale riunitosi per concludere la fase congressuale con l’elezione e l’allargamento della Segreteria regionale ha affrontato i temi dell’attuale fase politica alla luce degli eventi legati alla caduta del Governo prodi e delle nuove elezioni politiche del 13 e 14 aprile”. Lo rende noto, in un comunicato stampa, il segretario regionale del Pdci, Giovanni Soave.
“La crisi di governo – afferma Soave - trova le sue maggiori responsabilità in quelle forze di centro che hanno voluto interrompere la sua azione proprio nella fase in cui aveva assunto precisi impegni, grazie all’operato della sinistra, di distribuire risorse ai lavoratori, ai pensionati e alle fasce più deboli, dopo la fase di risanamento dei bilanci. La nostra lealtà al Governo Prodi non è mai stata in discussione e lo abbiamo dimostrato con i nostri voti sia alla Camera che al Senato. Quello che abbiamo sempre affermato con grande chiarezza è stato il rispetto del programma elettorale. E’ del tutto sbagliato l’atteggiamento del Pd di aver rotto L’Unione perché in questo modo si consegna il Paese alle destre reazionarie. I Comunisti Italiani, da sempre sostenitori dell’unità della sinistra, affermano che si batteranno insieme alla altre forze (Prc, Verdi e Sd) con il candidato premier Fausto Bertinotti per affermare i propri valori e perché la sinistra si candida alla guida del Paese per arginare una deriva centrista che vede emarginati i lavoratori e i più deboli. Noi ci riteniamo concorrenti al PD e non subalterni e chiederemo i voti agli elettori su un programma che dovrà affrontare i temi: dell’ambiente e dell’energia, del lavoro(contro ogni forma di precarietà e di instabilità), per riaffermare la questione morale nel nostro Paese( e per alcuni aspetti inquietanti che pervadono pure la nostra Basilicata: sarebbe opportuno non avere nelle Istituzioni amministratori inquisiti o che abbiano problemi giudiziari inerenti il loro mandato) e per quanto riguarda l’ambito regionale per combattere lo spopolamento, per una riduzione dei costi della politica e per riforme sostenibili per una sanità di qualità ed uno sviluppo eco compatibile. La nostra regione ha bisogno di una forte ripresa industriale, vista la pesante crisi, deve dotarsi di strumenti idonei per la salvaguardia dei lavoratori al fine di evitare le morti bianche e di un forte impulso allo sviluppo del turismo e dell’agricoltura.
Importante – conclude Soave - l’appuntamento del 16 febbraio con tutte le forze della Sinistra e l’Arcobaleno per mettere a punto una strategia unitaria che rappresenti finalmente un passo importante per la costruzione di una sinistra unita che non rappresenti solo un cartello elettorale, ma sia un punto di riferimento certo e sicuro per tutti coloro che veramente vogliono una svolta seria nel Paese”.