1074 VOLTE GRAZIE MIGLIONICO

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venerdì 14 novembre 2008

Assemblea nazionale della quarta mozione

Con gli studenti e i lavoratori per la svolta a sinistra!

Roma, 6 - 7 dicembre 2008




Sabato 6 dicembre

12.00 Apertura accoglienza
13.30-19.00 Incontro nazionale dell'area
La nostra battaglia per la svolta a sinistra
Introduce Alessandro Giardiello (direzione nazionale Prc)

Domenica 7 dicembre

9.30 - 14.30 Dibattito pubblico
Crisi conflitto e prospettive per la rifondazione
Introduce Claudio Bellotti (segreteria nazionale Prc)

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L'incontro si terrà presso la Federazione romana del Prc
Via Squarcialupo 58 (a 5 minuti dalla Stazione Tiburtina)

Info e prenotazioni: redazione@marxismo.netIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
tel 0266107298 - 3398874632

mercoledì 12 novembre 2008

Hai investito il tuo Tfr? Ecco alcune notizie interessanti

1. In Italia, l'indice Mibtel della borsa di Milano è passato da quota 34.000 a 18.000 (dati del 7 ottobre) (- 47%). Chi ha investito 1000 euro del proprio Tfr nel giugno 2007, si trova ora in media a 530 euro. Se aggiungiamo alcune forme di garanzia a secondo del tipo di investimento effettuato, la cifra può salire all'incredibile livello di 650-700 euro circa (una perdita secca di 300-350 euro). Chi, invece, ha tenuto il Tfr in azienda ha guadagnato 30 euro. Eppure tutti, sindacalisti confederali, economisti, politici, giornalisti, a quei tempi declamavano a gran voce la convenienza di investire il Tfr in borsa!!!
2. Se il Tfr piange, i fondi pensioni non ridono. Il Fondo Pensione Integrativo dei metalmeccanici "Cometa", gestito dai sindacati, per il solo crack della Lehmann Brothers, ha perso più 3,5 milioni di euro. A tali perdite si devono sommare gli effetti derivanti dal calo di oltre il 40%% delle borse mondiali. Anche il fondo pensione dei giornalisti (che conta più di 15mila iscritti) segna profondo rosso (in media - 8%). Notizie del tuo fondo Espero la CGIL te ne ha date? Occorre cominciare a sperare di morire prima di andare in pensione?
3. All'inizio della crisi le borse mondiali hanno perso in media il 40%. Secondo le stime della BRI (Banca dei Regolamenti Internazionali) il valore dei derivati era nel 2007 di 556 trilioni di dollari (cioè 556 mila miliardi). Oggi il valore è sceso a circa 333 trilioni. Nel giro di poco meno di un anno è stata bruciata una ricchezza pari a 223 trilioni di dollari. Nell'ultimo mese le varie banche centrali del globo hanno iniettato nuova liquidità per circa 5 miliardi di dollari. Una goccia nell'oceano! E' chiara l'entità della crisi?
4. Dal 29 settembre 2008, gli interventi pubblici a sostegno delle borse europee e americane sono ammontate a più di 1,4 miliardi di dollari. I vari paesi Europei (in ordine sparso) stanno creando fondi pubblici nazionali che si aggirano in media sul 3% del Pil. Per l'Italia si tratterebbe di mettere a disposizione una cifra pari a circa 45 miliardi di Euro, l'equivalente della finanziaria triennale che il governo di nani e ballerine vorrebbe approvare in questi giorni. Quando si tratta di (tentare di) salvare i mercati finanziari, i soldi saltano fuori come un coniglio dal cappello. Quando si tratta di prendere misure di welfare, garantire continuità di reddito ai precari, migliorare i servizi pubblici, evitare privatizzazioni,.., improvvisamente i soldi spariscono!!!

tratto da www.precaria.org

martedì 11 novembre 2008

Prc, Titti De Simone è il nuovo segretario regionale. I ferreriani non votano e annunciano ricorso

Che dentro Rifondazione Comunista, lacerata tra anime e mozioni in tutto il Paese, ci sia una spaccatura è chiaro. Solo che nella celebrazione del congresso regionale, ieri a Potenza, diventa anche evidente. Nel senso letterale del termine. Ieri, il Prc lucano ha eletto il suo nuovo segretario: Titti De Simone, capolista dell’Arcobaleno alla Camera alle scorse politiche in Basilicata, succede a Michele Saponaro. Ma non è festa, né compromesso. La minoranza, che in Basilicata fa capo alla mozione dell’attuale segretario nazionale, Paolo Ferrero, con poco meno del 30 per cento, promette ricorso alla commissione nazionale di garanzia. Il comitato politico (la composizione rispecchia le percentuali delle mozioni con quella del governatore pugliese Nichi Vendola a poco più del 60 per cento) è stato eletto senza alcun voto contrario, ma con una successiva eccezione. Angela Lombardi, ex deputato, dirigente nazionale, anima ferreriana, spiega che De Simone è già componente del comitato pugliese. «Un’anomalia». Serve a poco la spiegazione di Patrizia Sentinelli, della direzione nazionale: «la tessera, Titti, ce l’ha nella federazione di Matera. Dal comitato pugliese decadrà automaticamente». Il resto è tempo di frizioni e litigi. Forma e sostanza. Il dibattito politico di poche ore prima, sul bisogno di una Rifondazione più forte - modalità diverse, ma sempre sinistra dal basso - sembra cosa vecchia. Il congresso si chiude che ancora non è tardi, con il comitato politico appena eletto chiamato a votare la candidatura di area Vendola (21 favorevoli, 2 contrari). Buona parte dei ferreriani semplicemente non vota, «perché questo è un commissariamento mascherato. Se una maggioranza non è in grado di esprimere un candidato locale qualcosa non va». Non hanno avanzato candidature, «ma avremmo gradito un percorso condiviso. Così non è stato. Allora è chiaro che ti attacchi anche alla forma». La maggioranza controaccusa di scorrettezza e “spirito divisionista”. Il voto consegna la segreteria alla «compagna Titti». Che già aveva fatto “notizia” per una candidatura “alternativa” nella Basilicata tradizionale e forse un po’ tradizionalista, lei che è stata fondatrice di Arcilesbica, leader del mondo Lgbt (lesbico-gay-bisessuale- queer). La mattina era trascorsa tra gli interventi “esterni”, sindacato e politica. C’era pure il rettore dell’Unibas che - mai negato di essere di sinistra - ne approfitta per tornare su “scuola e movimento”. Contesta chi, tra i presenti, fa mea culpa per i baroni rossi: «Io rosso sì, barone no». Mentre Rifondazione appare piuttosto il risultato di un «paradosso di Zenone». Ovvero, all’approdo si rischia di non arrivare mai. Il segretario del Pd, Piero Lacorazza richiama la frattura democratica con 15 milioni di italiani non rappresentati in parlamento, mentre Giovanni Soave (Pdci) invita alla costituente comunista. Così, Tonino Califano (Sd) ammette che «non è il caso di tirare per la giacchetta un partito che ha bisogno dei suoi tempi e che non coincidono con le scadenze elettorali ». Sarà, ma è questo uno dei “nodi”: simbolo e basta, o sinistra allargata, o mai più con il Pd. Tra chi attende «le case della sinistra» e chi avanza «azioni concrete dal basso per attaccare il liberismo». Tra chi «mi autosospendo mantenendo la tessera fino alla ritrovata unità», come Gennaro Mastro, assessore a Venosa. E chi «mi sento comunista, oltre il simbolo». Se Ottavio Frammartino, segretario nel materano, chiede che si cominci «dai bisogni reali della regione», c’è chi riconosce «un partito arroccato, ciascuno in attesa - dice Mira De Lucia, Giovani comunisti - di un “io l’avevo detto”». Era stato Saponaro a richiamare il “vento” nuovo, «movimento studentesco e del lavoro, l’elezione di Obama. Questo non vuol dire attendersi una soluzione improvvisa». Come a dire, «il viaggio è cominciato, ora l’approdo dipende da noi». Poi gli interventi, lo scontro, le parole. Sempre declinate sulla forza di Rifondazione. Da rinnovare, e sempre dal basso. Temi ricorrenti e spesso rincorsi. Solo che Achille - diceva Zenone - non raggiunge mai la tartaruga partita poco prima. Anche se è più veloce. Ecco la forza (il rischio) di un paradosso.