Al Comitato Politico Federale di Matera
Al Segretario Regionale Compagno Michele Saponaro
e p.c. alla Segreteria Nazionale
al Comitato Politico Regionale di Basilicata
“Solo per i potenti la storia è una linea ascendente, il cui culmine è sempre il loro oggi. Per quelli che stanno in basso, la storia è il punto di domanda a cui si può dare risposta solo guardando indietro o avanti, dunque ponendosi nuovi interrogativi”.
EZLN
Care compagne e cari compagni,
la mappa del dissenso in Italia per la formulazione delle candidature è ampio almeno quanto lo stesso territorio nazionale. Il gruppo dirigente nazionale ha commesso un grave errore, e con esso si sono aperti prevedibili conflitti sui territori. Si invoca, a ragione, il percorso di costruzione della Sinistra l’Arcobaleno, come necessità per continuare a garantire nella società una forza di sinistra autentica, plurale e forte. Proprio per questi stessi motivi, spontaneamente, e senza sapere gli uni degli altri, nei territori si sono moltiplicate le forme di dissenso su quanto è stato imposto con la cortocircuitazione dei metodi democratici. Rifondazione Comunista, in particolare, viene da un percorso, anche congressuale, che da Genova in avanti le aveva conferito il primato di avviare un cambiamento dell’idea stessa di Partito. L’involuzione democratica nella quale siamo precipitati con questa non voluta tornata elettorale ci ha messo di fronte alla realtà, fatta di gesti meschini, di raccapriccianti giochi per elemosinare candidature, di meccanismi imposti in nome di una ragion politica che sovrasterebbe le scelte di partecipazione e di democrazia per una verità indiscussa e indiscutibile che sembra appartenga solo a pochi e fortunati “eletti”. Tutti gli altri, pur essendo la maggioranza, non concorrono alla formazione di alcuna nuova idea da praticare. Lo scontro cannibale che si sta consumando anche dentro la vicenda delle liste de la Sinistra l’Arcobaleno, in questo momento di crisi generalizzata della politica della quale noi di Rifondazione Comunista siamo stati tra i primi a percorrere e praticare analisi e prospettive, non mi consente di andare oltre in questo percorso dirigenziale che, evidentemente, è tale solo se inquadrato davvero in una logica minoritaria e autoritaria che dovrebbe poter essere letta da tutti come quella giusta. La necessità, nella società, di una forza di Sinistra è prioritaria ed impellente, e questa va costruita con il massimo della partecipazione possibile, mi permetto di dire che va ricostruita dal basso e non nella forma di un monco cartello elettorale pur legittimo e difficile da costruire. “Democrazia elettorale è il concetto che i prepotenti chiamano la lotta per entrare nell’affare di vendere la dignità e portare avanti la catastrofe mondiale” sostiene il subcomandante Marcos nel Chiapas insurgente. Discutere delle candidature ci avrebbe messo nelle condizioni di confrontarci davvero portando nelle nostre liste non le risultanze degli “ordini di scuderia” ma la possibilità di comprendere la complessità di una regione, la Basilicata, che ha espresso in questi ultimi anni una identità nuova che forte del passato ha chiesto di poter costruire un futuro migliore; pratiche comunitarie e politiche che si andavano incrociando e sperimentando su percorsi interessanti. Le ultime vicende, determinate anche dalla difficoltà nella quale siamo precipitati ci rende esplicita ed evidente la difficoltà che abbiamo davanti e che in quanto tale dobbiamo affrontare con la massima determinazione possibile. Dare cioè un voto di parte capace di rompere gli schemi del dualismo destra-destra (dico bene: destra-destra) Veltroni-Berlusconi sul “voto utile”. E’ necessario che la Sinistra l’Arcobaleno raccolga il massimo risultato possibile per poter ricostruire quanto fino ad ora nel giro di pochi mesi non si è riuscito a determinare nella società. Ed è necessario farlo destrutturando le modalità che hanno portato alle miserie di questi ultimi mesi; miserie che consentono, ancora una volta, di demotivare e privare di entusiasmo soprattutto quell’esercito di giovani che avevano reso un partito come Rifondazione Comunista la proiezione per la costruzione di una realtà nuova e diversa. Sento il dovere di sottrarmi allo scontro in atto perché ritengo -come ha ben fatto e sottolineato la compagna Anna Maria Palermo a cui va il mio ringraziamento per il significato della sua esperienza civile e politica che ha portato al Senato della Repubblica negli ultimi due anni- che il privato è politico e quando questo volutamente non si vuole capire o addirittura si vuole comprendere diversamente vuol dire che vi è, da parte di qualcuno, anche una certa dose di malafede gratuita non altrimenti interpretabile. Le intelligenze e gli entusiasmi che sono stati traghettati da un vecchio ad un nuovo concetto della politica nelle pratiche di difesa dei territori, avrebbero potuto trovare maggiore e più consapevole rappresentanza in un momento tanto delicato come questo nel quale tutti, convergiamo, avvertiamo il rischio della sparizione di una forza reale che rischia di essere relegata a pura testimonianza. Ed è proprio questo rischio che rende doppiamente pesante l’errore politico determinatosi con la caduta del Governo Prodi e il conseguente serrarsi delle fila come percorso tutto interno ai partiti della Sinistra. Ben ventuno tra compagne e compagni, con un ruolo di dirigenza nella Federazione di Matera, hanno sottoscritto la richiesta legittima di dimissioni della intera segreteria regionale di cui sono componente. Ritengo, per non essere riuscito a produrre nemmeno una discussione in seno agli organi preposti, tra cui lo stesso Comitato Politico Regionale, di essere conseguente rispetto a questa richiesta il cui merito l’ho condiviso dallo stesso momento in cui ho letto il documento. Ma le mie dimissioni sono contestualmente da Segretario della Federazione di Matera, alla cui guida sono stato per 7 mesi intensi e interessanti, nonostante tutto, come momento di crescita politica e personale. Ringrazio tutte e tutti e abbraccio le compagne e i compagni, uno per uno, nessuno escluso, augurandovi una buona campagna elettorale. Faccio anche il mio sentito in bocca al lupo a Titti e a Rosa affinché la loro candidatura ritrovi una connessione e un nesso forte nei territori e vinca la sfida delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile.
Matera 14 marzo 2008
Gianni Palumbo
Segretario PRC-Sinistra Europea
Federazione Provinciale di Matera
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