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venerdì 14 dicembre 2007

LOMBARDI (PRC) SU SCIOPERO E MORTI BIANCHE

“Condivido e aderisco alla giornata di lotta indetta oggi dai sindacati metalmeccanici e che ha visto una manifestazione anche nella zona industriale di Potenza e a cui la votazione della finanziaria non mi ha permesso di essere presente”. Lo ha detto la deputata lucana del Prc-Se, Angela Lombardi.
“I metalmeccanici hanno scioperato per dire basta alla quotidiana sequenza di omicidi prodotti dai così detti “incidenti” sui posti di lavoro e che la strage di Torino, degli operai della ThyssenKroup, ha così drammaticamente messo in evidenza. E’ arrivato il momento che a dire basta siamo tutti noi, che i lavoratori non siano lasciati soli dopo che i media spegneranno i riflettori sulla tragedia di Torino. La strage è quotidiana, anche qui nella nostra regione, proprio oggi – ha continuato la parlamentare - abbiamo avuto notizia che un altro lavoratore, Armando Penta è deceduto per le conseguenze di un “incidente” avvenuto nella zona industriale della Val Basento, il suo nome si aggiunge a quelli di Canio Lovallo, Salvatore Tolve, Domenico Vito Abelardi, lavoratori deceduti nella nostra regione solo nell’ultimo mese e che si aggiungono ad un elenco che sembra inarrestabile. Non è più il momento della retorica e dell’ipocrisia, quelle che sembrano attribuire alla sfortuna e alla fatalità le morti e gli infortuni e vogliono demandare tutto unicamente alle leggi sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, magari rendendo colpevoli della loro sorte i lavoratori stessi. Come si può avere sicurezza sui luoghi di lavoro quando il lavoro è sempre più devalorizzato, reso precario, sottoposto sempre più alla logica del profitto? Tutte le cose invocate in definitiva e giornalmente da Confindustria e dai suoi vassalli.
Questo è il vero punto della questione, se non si sostituiscono i diritti alla precarietà, ogni altro provvedimento in materia potrà ben poco. E’ una lotta in cui il mio partito è impegnato, insieme ad altri soggetti politici e sindacali, ma in un’epoca – conclude Angela Lombardi - in cui la precarietà sembra dominare, è impossibile ottenere risultati senza una stagione di rivendicazioni e mobilitazioni in cui, lo ripetiamo le lavoratrici ed i lavoratori non devono essere lasciati soli”.

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