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lunedì 4 febbraio 2008

BERTINOTTI CANDIDATO PREMIER DELLA SINISTRA, SI' DA DILIBERTO

Appena due giorni fa, l'ipotesi che la leadership della 'Cosa rossa' fosse affidata a Fausto Bertinotti, rischiava di compromettere il difficile equilibrio tra i quattro partiti a sinistra del Pd. Il presidente della Camera, infatti, criticava la 'frammentazione dei partiti' e ribadiva d'essere favorevole ad un sistema proporzionale con lo sbarramento al cinque per cento; il segretario del suo partito, Franco Giordano, dinanzi ai mugugni della Sd sull'ipotesi di un ticket Bertinotti-Francescato, gettava acqua sul fuoco: "il confronto è aperto, le indiscrezioni sono infondate". Venerdì l'aria era quella di piena impasse. Oggi, con l'intervento dell'ex segretario di Rifondazione in tv ('In mezz'orà, su 'RaiTre'), che si candida apertamente a candidato premier della sinistra alternativa al Partito democratico, finisce il balletto delle indiscrezioni e, con il 'si'' di Oliviero Diliberto, giunto pochi minuti dopo le parole del presidente della Camera, lo scenario appare più chiaro. Unico paletto, posto tuttavia come 'condicio sine qua non' dall'ex segretario del Prc, è quello dell'unanimità della richiesta della sua candidatura: "Se la sinistra arcobaleno mi chiedesse di candidarmi alla presidenza del Consiglio (una candidatura simbolica visto che le nostre forze non ci consentono di puntare a quella carica), prenderei la richiesta in seria considerazione. Ma mi basterebbe un solo no - ha rilevato - per non farlo". Bertinotti vuole che sia chiara una cosa: il suo no a incarichi politici direttivi nella prossima legislatura: "Non sarò segretario di rifondazione comunista, non sarò segretario o presidente della Cosa Rossa. Farò il semplice parlamentare, perché la passione politica resta. Ma credo che l'Italia abbia bisogno di un ricambio generazionale". Si tratterebbe dunque solo di guidare la campagna elettorale della sinistra unita, "per 40 giorni", presentandosi come candidato di bandiera. "Ma dopo - preannuncia Bertinotti - rientrerei nei ranghi come semplice parlamentare". Subito arriva l'adesione di Oliviero Diliberto. Il sì del Pdci a Bertinotti candidato premier nella 'Cosa rossa', sottolinea, non è una novità, e non va interpretata come una scelta tattica imposta dalla crisi dell'esecutivo del 24 gennaio: "''Già alle europee del 2004, auspicai una unità delle sinistre guidata da Fausto Bertinotti"."Noi - il segretario del Pdci è stato netto - glielo chiediamo ufficialmente. Bertinotti è l'uomo giusto per unire tutte le sensibilità della sinistra". In serata giunge un giudizio positivo dal numero due del Pd. Dario Franceschini osserva che "Rifondazione è arrivata alla nostra stessa conclusione: quando le coalizioni non si costruiscono su un programma condiviso non funzionano".

1 commento:

Anonimo ha detto...

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