1074 VOLTE GRAZIE MIGLIONICO

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venerdì 14 marzo 2008

Lettera di dimissioni di Gianni Palumbo da segretario provinciale di Matera

Al Comitato Politico Federale di Matera

Al Segretario Regionale Compagno Michele Saponaro

e p.c. alla Segreteria Nazionale

al Comitato Politico Regionale di Basilicata




Solo per i potenti la storia è una linea ascendente, il cui culmine è sempre il loro oggi. Per quelli che stanno in basso, la storia è il punto di domanda a cui si può dare risposta solo guardando indietro o avanti, dunque ponendosi nuovi interrogativi”.

EZLN

Care compagne e cari compagni,

la mappa del dissenso in Italia per la formulazione delle candidature è ampio almeno quanto lo stesso territorio nazionale. Il gruppo dirigente nazionale ha commesso un grave errore, e con esso si sono aperti prevedibili conflitti sui territori. Si invoca, a ragione, il percorso di costruzione della Sinistra l’Arcobaleno, come necessità per continuare a garantire nella società una forza di sinistra autentica, plurale e forte. Proprio per questi stessi motivi, spontaneamente, e senza sapere gli uni degli altri, nei territori si sono moltiplicate le forme di dissenso su quanto è stato imposto con la cortocircuitazione dei metodi democratici. Rifondazione Comunista, in particolare, viene da un percorso, anche congressuale, che da Genova in avanti le aveva conferito il primato di avviare un cambiamento dell’idea stessa di Partito. L’involuzione democratica nella quale siamo precipitati con questa non voluta tornata elettorale ci ha messo di fronte alla realtà, fatta di gesti meschini, di raccapriccianti giochi per elemosinare candidature, di meccanismi imposti in nome di una ragion politica che sovrasterebbe le scelte di partecipazione e di democrazia per una verità indiscussa e indiscutibile che sembra appartenga solo a pochi e fortunati “eletti”. Tutti gli altri, pur essendo la maggioranza, non concorrono alla formazione di alcuna nuova idea da praticare. Lo scontro cannibale che si sta consumando anche dentro la vicenda delle liste de la Sinistra l’Arcobaleno, in questo momento di crisi generalizzata della politica della quale noi di Rifondazione Comunista siamo stati tra i primi a percorrere e praticare analisi e prospettive, non mi consente di andare oltre in questo percorso dirigenziale che, evidentemente, è tale solo se inquadrato davvero in una logica minoritaria e autoritaria che dovrebbe poter essere letta da tutti come quella giusta. La necessità, nella società, di una forza di Sinistra è prioritaria ed impellente, e questa va costruita con il massimo della partecipazione possibile, mi permetto di dire che va ricostruita dal basso e non nella forma di un monco cartello elettorale pur legittimo e difficile da costruire. “Democrazia elettorale è il concetto che i prepotenti chiamano la lotta per entrare nell’affare di vendere la dignità e portare avanti la catastrofe mondiale” sostiene il subcomandante Marcos nel Chiapas insurgente. Discutere delle candidature ci avrebbe messo nelle condizioni di confrontarci davvero portando nelle nostre liste non le risultanze degli “ordini di scuderia” ma la possibilità di comprendere la complessità di una regione, la Basilicata, che ha espresso in questi ultimi anni una identità nuova che forte del passato ha chiesto di poter costruire un futuro migliore; pratiche comunitarie e politiche che si andavano incrociando e sperimentando su percorsi interessanti. Le ultime vicende, determinate anche dalla difficoltà nella quale siamo precipitati ci rende esplicita ed evidente la difficoltà che abbiamo davanti e che in quanto tale dobbiamo affrontare con la massima determinazione possibile. Dare cioè un voto di parte capace di rompere gli schemi del dualismo destra-destra (dico bene: destra-destra) Veltroni-Berlusconi sul “voto utile”. E’ necessario che la Sinistra l’Arcobaleno raccolga il massimo risultato possibile per poter ricostruire quanto fino ad ora nel giro di pochi mesi non si è riuscito a determinare nella società. Ed è necessario farlo destrutturando le modalità che hanno portato alle miserie di questi ultimi mesi; miserie che consentono, ancora una volta, di demotivare e privare di entusiasmo soprattutto quell’esercito di giovani che avevano reso un partito come Rifondazione Comunista la proiezione per la costruzione di una realtà nuova e diversa. Sento il dovere di sottrarmi allo scontro in atto perché ritengo -come ha ben fatto e sottolineato la compagna Anna Maria Palermo a cui va il mio ringraziamento per il significato della sua esperienza civile e politica che ha portato al Senato della Repubblica negli ultimi due anni- che il privato è politico e quando questo volutamente non si vuole capire o addirittura si vuole comprendere diversamente vuol dire che vi è, da parte di qualcuno, anche una certa dose di malafede gratuita non altrimenti interpretabile. Le intelligenze e gli entusiasmi che sono stati traghettati da un vecchio ad un nuovo concetto della politica nelle pratiche di difesa dei territori, avrebbero potuto trovare maggiore e più consapevole rappresentanza in un momento tanto delicato come questo nel quale tutti, convergiamo, avvertiamo il rischio della sparizione di una forza reale che rischia di essere relegata a pura testimonianza. Ed è proprio questo rischio che rende doppiamente pesante l’errore politico determinatosi con la caduta del Governo Prodi e il conseguente serrarsi delle fila come percorso tutto interno ai partiti della Sinistra. Ben ventuno tra compagne e compagni, con un ruolo di dirigenza nella Federazione di Matera, hanno sottoscritto la richiesta legittima di dimissioni della intera segreteria regionale di cui sono componente. Ritengo, per non essere riuscito a produrre nemmeno una discussione in seno agli organi preposti, tra cui lo stesso Comitato Politico Regionale, di essere conseguente rispetto a questa richiesta il cui merito l’ho condiviso dallo stesso momento in cui ho letto il documento. Ma le mie dimissioni sono contestualmente da Segretario della Federazione di Matera, alla cui guida sono stato per 7 mesi intensi e interessanti, nonostante tutto, come momento di crescita politica e personale. Ringrazio tutte e tutti e abbraccio le compagne e i compagni, uno per uno, nessuno escluso, augurandovi una buona campagna elettorale. Faccio anche il mio sentito in bocca al lupo a Titti e a Rosa affinché la loro candidatura ritrovi una connessione e un nesso forte nei territori e vinca la sfida delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile.

Matera 14 marzo 2008

Gianni Palumbo

Segretario PRC-Sinistra Europea

Federazione Provinciale di Matera

Il vero voto utile - Più voti Veltroni, più vince Berlusconi

Dal Messaggero studio a sopresa: in senato più il risultato è bipartitico più vince Silvio
Perché il vero «voto utile» è a sinistra
Matteo Bartocci (tratto dal Manifesto del 11/03/2008)

Più voti Veltroni più vince Berlusconi. Dati del 2006 alla mano è uno dei paradossi più clamorosi, per il senato, della legge elettorale «porcata» votata dal centrodestra. Uno studio pubblicato sul Messaggero ha il merito di rovesciare tutti i luoghi comuni costruiti ad arte sul «voto utile». Soprattutto perché con un'operazione di verità ribalta l'analisi dal bipartitismo artificiale Veltroni-Berlusconi prendendo in considerazione tutte le forze principali in campo: Pd, Pdl, Sinistra arcobaleno e Udc. Com'è noto, alla camera con questa legge elettorale basta un solo voto in più rispetto a tutti gli altri partiti per accaparrarsi 340 deputati (il 54%). E visto che a Montecitorio Berlusconi è in testa in tutti i sondaggi, Pd, Sa e Udc si spartiranno i 270 deputati restanti. Chi parla di pareggio dunque deve necessariamente concentrarsi su palazzo Madama, che anche nella prossima legislatura sarà l'ago della bilancia. Sul Messaggero Claudio Sardo traccia 4 scenari constatando che «il controllo della camera alta non dipende solo dallo scontro diretto Berlusconi e Veltroni» ma soprattutto dal risultato delle altre forze politiche. Per come è fatta la legge elettorale e per la serie storica di dati tra regioni «bianche» e «rosse» una maggioranza chiara (di destra) è infatti quasi impossibile. Salvo in un caso: con i due partitoni che prendono tutto o con una sinistra perdente sotto l'8%.
Prendiamo per semplicità la simulazione più «bipartitica» di tutte: prevede un testa a testa Pd-Pdl (39,4% contro il 42, 4%) e una sconfitta pesante sia per Bertinotti che per Casini (entrambi sotto il 6%). Ebbene, potrà sorprendere, ma proprio il risultato più netto è quello che garantisce la maggioranza assoluta del senato a Berlusconi: 164 seggi al Pdl contro i 138 del Pd e 2 ciascuno per Sa e Udc ( in Toscana e Sicilia). Questo perché sia nelle regioni «rosse» che in quelle «bianco-azzurre» proprio le terze forze Sa e Udc hanno l'effetto (riequilibrante) di togliere seggi al partitone perdente. Facendo le somme, in quasi tutte le regioni un successo della Sinistra toglie seggi a Berlusconi. Al Sud, viceversa, un risultato dell'Udc favorisce (di poco) Veltroni. Non a caso, la simulazione massima in cui la Sinistra raggiunge il 9,3% (21 senatori) è anche quella in cui Berlusconi prende meno seggi (154). Dal punto di vista politico si possono trarre due conclusioni. La prima è che chiunque vinca in senato ci saranno comunque tre opposizioni (Sa, Udc e Pd) che non si possono sommare tra loro. Per esempio: sulle missioni estere Udc e Pd potrebbero votare con il Pdl ma la Sa no. La seconda, altrettanto importante, è che parlare di sostanziale pareggio non vuol dire altro che preparare uno scenario in cui Pd e Pdl da soli controllano 311 seggi su 315 a palazzo Madama. Un numero forse insufficiente a dare un governo stabile ma che consente di fare riforme costituzionali senza neanche passare per il referendum confermativo. Una «grande coalizione» per le riforme del tutto inedita nella storia repubblicana. Nel 2006 Prc, Pdci e Verdi hanno avuto più voti al senato che alla camera. Segno che una parte dell'elettorato ha voluto garantire la vittoria a Prodi con un voto «utile» sentendosi invece più libero a palazzo Madama. Stavolta si vuole far credere l'esatto contrario. Ma se così avvenisse l'unico effetto concreto sarebbe di consegnare il paese a Berlusconi. Se il 30% di elettori è ancora indeciso è ora che la Sinistra arcobaleno provi a spiegare, anche con i numeri, che l'unico voto utile contro Berlusconi è il suo.

Chi è Rosa Rivelli

Rosa Rivelli, 49 anni, fisioterapista, sposata con Angelo e mamma di Gaetano. Già consigliera comunale a Ferrandina per due legislature e Assessora comunale in una giunta progressista, negli ultimi anni ha ricoperto il ruolo di Assessora della Provincia di Matera, prima con delega alle Politiche sociali, Cultura, Sport e Pubblica Istruzione, poi con quella alla Formazione, Lavoro e Politiche giovanili. Un’esperienza che è durata fino alle recenti dimissioni.
"Le mie radici affondano nel proletariato lucano. In quello di Tricarico, raccontato con amore e maestria dalla penna di Rocco Scotellaro. Padre manovale, madre bracciante, sono la prima di sette figli. E’ nei movimenti di liberazione delle donne che mi sono formata politicamente e culturalmente alla fine degli anni ’70. Sono stata iscritta al PCI e immediatamente dopo la svolta della Bolognina ho aderito al Movimento e al Partito della Rifondazione Comunista. Ho ricevuto la mia prima tessera dalle mani di Rosario Pellegrino, operaio della PNT, del Circolo Fabbriche della Val Basento. In questa valle e nelle sue lotte è maturata la mia scelta di parte, nelle lotte dei lavoratori della Ex Materit, al loro fianco in occasione dell'occupazione del Comune di Ferrandina. In quella azienda gli operai lavoravano l'amianto senza particolari precauzioni, sia perchè non pienamente consapevoli del pericolo, sia perchè sotto l’umiliante ricatto di perdere il posto di lavoro. Molti di quei lavoratori, oggi, non ci sono più. Forse è per queste ragioni che i temi del lavoro, della precarietà, della sicurezza e delle malattie professionali determinano le priorità del mio impegno politico."

giovedì 13 marzo 2008

Agenda elettorale

Venerdì 14 marzo, ore 19,00 Ferrandina (MT), Sala Caputi
Apertura campagna elettorale della Sinistra l'Arcobaleno.
Interverranno i segretari provinciali di PRC, VERDI, SD, PDCI, il consigliere comunale dei Verdi Leonardo Recchia, Giacomo Schettini, Titti De Simone capolista alla Camera e Rosa Rivelli capolista al Senato.

Domenica 16 marzo dalle ore 10.00 Matera, Piazza Vittorio Veneto
Banchetti informativi.
Saranno presenti Rosa Rivelli e Titti De Simone capoliste al Senato ed alla Camera e i candidati delle liste della Sinistra l'Arcobaleno in Basilicata.

Blog di Rosa Rivelli


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candidata capolista al Senato della Repubblica

mercoledì 12 marzo 2008

Un voto Rosa e Arcobaleno!

Il circolo PRC/SE di Ferrandina accoglie con grande orgoglio la candidatura, per le prossime elezioni del 13 e 14 Aprile, a capolista al Senato nella lista della SINISTRA ARCOBALENO della nostra compagna Rosa Rivelli. La fiducia che è stata riposta nei confronti di Rosa è il frutto di un impegno costante e intenso che affonda le proprie radici in anni di presenza sul territorio e di lotte al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, da sempre al centro delle politiche del nostro partito. Noi candidiamo una donna a capolista per eleggerla e non per rispondere a falsi criteri di quote rosa! La candidatura di Rosa è testimonianza dell'ottimo lavoro svolto al comune di Ferrandina in passato e negli ultimi anni come assessora alla Provincia di Matera. Rosa è la persona giusta per una politica di parte che porti la politica dalla giusta parte! ...e cioè una politica che mette al centro i diritti e la dignità di ogni singolo cittadino soprattutto dei più deboli troppo spesso fuori dall'agenda politica... Un voto orgogliosamente di PARTE, finalmente di SINISTRA, decisamente UTILE!

http://prcferrandina.blogspot.com

martedì 11 marzo 2008

Conferenza Stampa Sinistra Arcobaleno Basilicata

Si terrà domani mercoledì 12 marzo ’08 alle ore 11.00 presso l’Hotel Vittoria in via della Tecnica n.11 la conferenza stampa de la SINISTRA/ARCOBALENO di presentazione dei candidati alla Camera e Senato. Saranno presenti oltre alle due capolista On.le Titti De Simone alla Camera e Rosa Rivelli al Senato, gli altri candidati ed i segretari regionali e provinciali di Rifondazione Comunista, Verdi, Comunisti Italiani e Sinistra Democratica.

Lettera di rinuncia alla candidatura da capolista al Senato di Anna Maria Palermo

Questi due anni di attività parlamentare sono stati per me intensi e difficili, sia sul piano personale che su quello più specificatamente politico. Il tentativo di contribuire a segnare una qualche discontinuità con i precedenti governi, sostenendo il Governo Prodi sulla base di un programma concordato, si è rivelata un’illusione: non si è riusciti, se non per piccoli frammenti e per di più scarsamente visibili, a realizzare i punti più avanzati di quel programma, a mettere in cantiere, da subito, provvedimenti che potessero segnare un miglioramento concreto delle condizioni materiali e nell’affermazione dei diritti di coloro che continuano ad essere i meno garantiti.
I poteri forti sono riusciti a stoppare o a rendere il meno efficace possibile qualunque azione che potesse sfiorarli, usando anche metodi non propriamente ortodossi, (ad esempio, la sostituzione di una parola, nottetempo, in importanti leggi, quali le finanziarie, che non potevano essere più modificate a meno di decadere). In nome della salvezza del Governo, sicuramente il migliore possibile visti i rapporti di forza, abbiamo dovuto approvare scelte che più di una volta hanno smentito noi stessi. Abbiamo sopportato il peso della rappresentanza istituzionale, avvertendo, di tanto in tanto, lo sgretolarsi della possibilità di rimanere in sintonia con i nostri elettori, di essere leggibili nelle nostre azioni, a volte sentendo di essere percepiti come la controparte, di doverci difendere, ribadendo che essere parlamentare non vuol dire automaticamente avere potere, non implica necessariamente un allineamento ad una condizione di privilegio, non significa sentirsi inevitabilmente parte della casta.
Sono stati due anni vissuti in una dimensione duale, in cui il livello personale e quello politico non si sono incrociati quasi mai, né nei luoghi, né nei tempi, dunque difficili da gestire per chi ha costruito la sua vita proprio sul tentativo di non separare mai quei due piani. E’ questa la ragione principale che mi ha spinto a non accettare la candidatura come capolista al Senato per la Sinistra, l’Arcobaleno. L’esperienza di questi due anni di lavoro parlamentare e la proposta di candidatura mi hanno posto di fronte alla difficoltà di conciliare serenamente l’impegno istituzionale romano con l’esigenza, per me imprescindibile, di mantenere quei rapporti di qualità con la mia comunità di riferimento (a partire dalla mia famiglia) necessari a dare senso alle mie azioni: sono convinta che per essere minimamente credibili, in primo luogo con noi stessi, sia necessario assumere comportamenti coerenti con le proprie aspirazioni, stabilire, con chi ci è immediatamente vicino, modalità di relazione che prefigurino la società che vorremmo costruire.
So che questa scelta può aver deluso molti e può aver creato qualche difficoltà a la Sinistra, l’Arcobaleno, ma sono certa che un progetto politico di spessore e di prospettiva non debba dipendere da un nome, piuttosto debba essere capace di esprimere la forza dei propri contenuti intercettando quelle donne e di quegli uomini che, dalle istituzioni o dalla base, vorranno riprendere la parola, che vorranno portare avanti, da protagonisti, il progetto di trasformazione del mondo. Come dice Fausto Bertinotti in una recente intervista al Manifesto: una volta sofferta la composizione delle liste, piuttosto che recriminare, affoghiamola moltiplicando i luoghi della partecipazione.
Ringrazio le compagne e i compagni di Rifondazione Comunista, dal gruppo dirigente a tutti i circoli della Basilicata, per la fiducia che hanno riposto in me nello scegliermi per due volte come loro rappresentante.
Nei momenti più difficili mi sono stati di conforto le compagne e i compagni del nostro gruppo parlamentare (e non solo): Josè, Haidi, Maria Celeste, Titti, Daniela,… Olimpia, con cui ho condiviso praticamente tutta la mia vita romana, e non solo: l’appartamento, la Commissione, il treno, il luogo di nascita, l’amore per la Basilicata ed il Cilento, le preoccupazioni per i figli (due, maschi e quasi della stessa età!), lo studio, le riflessioni, i dubbi, le angosce, ma soprattutto tante, tante risate. A tutti loro il mio grazie per esserci stati e per esserci.
Il ringraziamento più sentito va, infine, alle cittadine e ai cittadini lucani che mi hanno sostenuto, dimostrandomi stima e affetto anche nei momenti più difficili. Il mio impegno in politica non verrà meno poiché, come dice qualcuno: se vuoi cambiare il mondo puoi farlo dal posto di lavoro, dalla terra che coltivi, dalle chiese, dai comitati, dalle associazioni, dai partiti, …O ancora, come ci racconta Marcos: Visto dall’alto il mondo si rimpicciolisce e non ci entra altro che l’ingiustizia. Ma visto dal basso il mondo è così spazioso che c’è posto per l’allegria, la musica, il canto, il ballo, il lavoro degno, la giustizia, l’opinione e il pensare di tutti…

Sen. Anna Maria Palermo

Dichiarazione di Titti De Simone

"Sono felice di poter rappresentare per la Sinistra quella domanda di futuro e di speranza che viene dal Sud Italia, specialmente dai giovani e dalle donne di cui sento la forza e l'amore, per un riscatto dallo sfruttamento e dal clientelismo politico affaristico che ha solo saccheggiato questo territorio senza restituire niente alla sua gente.
Dalla Basilicata, come dalla Sicilia, riparte con le donne una grande battaglia per i diritti, sociali e civili, per il lavoro e l'ambiente, contro il furto di futuro che colpisce decine di migliaia di ragazze e ragazzi che lasciano la propria terra ogni anno per una precarietà senza fine in qualche città del nord. Si può ricominciare a sognare, anche sotto il peso di tanto dolore e tanta ingiustizia? Vorrei che si parlasse di questo, invece delle solite promesse che i partiti fanno e che poi sono disattese. Mentre le multinazionali si arricchiscono (vedi Eni e affare del petrolio) in Basilicata i giovani fuggono perché non c'è lavoro, l'ambiente viene danneggiato. E' la metafora più amara del Mezzogiorno. Io penso che c'è bisogno di un cambiamento reale, e credo che la Sinistra Arcobaleno rappresenti senza ambiguità questa domanda di cambiamento, che è quella di tante lotte fatte sul territorio, da Melfi a Scanzano. Ci presentiamo con queste ragioni e in Basilicata con due donne capolista sia alla Camera che al Senato. Siamo gli unici a farlo perché siamo una bella differenza".

Tratto dal sito di Titti De Simone http://www.tittidesimone.it/

lunedì 10 marzo 2008

Liste Sinistra Arcobaleno Camera e Senato

Candidati alla Camera dei deputati

Titti De Simone
(Dirigente nazionale - PRC)
Antonio Placido
(Sindaco di Rionero in Vulture - SD)
Gregorio Giannini
(Assessore comunale di Bernalda - VERDI)
Natale Vallone
(Avvocato - PDCI)
Giuseppe Di Sanzo
(Consigliere comunale di Montalbano Jonico - SD)
Michele Passannante
(Operaio licenziato con la falsa accusa di terrorismo alla fiat di Melfi - PRC)


Candidati al Senato della Repubblica

Rosa Rivelli
(Ex assessora provincia di Matera - PRC)
Raffaele Soave
(Assessore provicia di Potenza, ex operaio fiat a Mirafiori - PDCI)
Giulio Spadafora
(Consigliere comunale di Potenza - VERDI)
Rosario Chiacchio
(Operaio responsabile sicurezza CGIL Basilicata)
Giacomo Nardiello
(Consigliere regionale - PDCI )
Emilia Simonetti
(Consigliera regionale - PRC)
Anna Maria Palermo
(Senatrice uscente - PRC)

domenica 9 marzo 2008

Arcobaleno: Rosa Rivelli capofila per la corsa a palazzo Madama al posto della Palermo

dal Quotidiano 09/03/2008
Rosa Rivelli
, ex “assessora” alle Politiche del lavoro della Provincia di Matera è il capolista al senato per l'Arcobaleno lucano. Sostituisce Anna Maria Palermo, senatrice uscente Prc, che non ha accettato la candidatura in quota nazionale. Rosa Rivelli, allora, guiderà la corsa a Palazzo Madama, poche settimane dopo le dimissioni dalla giunta del presidente provinciale, Carmine Nigro: “è totalmente venuto meno - aveva detto - il rapporto fiduciario e di serena collaborazione”, dopo la caduta di Prodi e un duro scontro tra il Prc e l'ex udeurino (oggi Popolari uniti).
Le liste dell'Arcobaleno lucano si stanno lentamente componendo. La costituente, in piena fase di organizzazione, ha dovuto fare i conti con percentuali di posti 'sicuri' in Parlamento spalmati sul territorio da Roma e con sondaggi meno entusiasmanti di due anni fa. Stamattina, gli ultimi ritocchi. Con qualche posizione già sicura. E qualcuna da riempire. Nella rosa degli incerti su cui si cerca l'accordo definitivo, compare anche Michele Passannante, l'operaio della Sata indagato per associazione eversiva e licenziato poco dopo dall'azienda con un collega. Per loro due, la sinistra provinciale aveva promosso un odg per chiederne la riassunzione vista “la presunzione di innocenza” e “la mancata richiesta di misure cautelative”. Rimane un nome ipotetico. Il colpo d'occhio, richiama tra le ipotesi “nomi quasi tutti fuori dalla dirigenza, provenienti dal mondo del lavoro o degli enti locali - dicono - per dare forza con il territorio a candidature forestiere”.
Come la capolista alla camera, la presidente di Arcilesbica e deputata uscente, Titti De Simone. Sarà seguita da Giuseppe Di Sanzo (Sd, giovane consigliere comunale di Montalbano), poi Gregorio Giannini (assessore dei Verdi del comune di Bernalda). In coda, probabilmente quinto posto, Domenico Muscolino, sindaco a Castel Saraceno, quota Sd.
Al senato, dopo Rosa Rivelli, ci sarà sicuramente Raffaele Soave, consigliere provinciale del Pdci. Terzo posto per il consigliere comunale del capoluogo dei Verdi, Giulio Spadafora, seguito probabilmente da Rosario Chiacchio (quota Sd, operaio della Daramic, responsabile della sicurezza).
I posti ancora vuoti, tra Pdci e Prc, hanno già una rosa di pretendenti. Manca solo la distribuzione definitiva tra camera e senato. Per il partito di Diliberto, oltre al sicuro secondo posto di Soave, si dovrà scegliere tra Alfonso D'Amato, presidente Arcicaccia, Lino Vallone, assessore del comune di Tursi, l'assessore provinciale del potentino Giuseppe Telesca. Probabilmente fuori il capogruppo in Regione Giacomo Nardiello, solo per non caricare con la campagna elettorale gli impegni istituzionali. Per Rifondazione, le certezze sono il consigliere regionale Emilia Simonetti, Anna Maria Palermo (presente in lista comunque “per sostenere il progetto unitario”) e Ottavio Frammartino, segretario Prc a Policoro. Ancora qualche nome da comporre in base alla provenienza, alla ricerca di una rappresentanza di tutto il territorio. Soprattutto, ancora qualche ipotesi da limare. Probabilmente, scremare.

Sara Lorusso