1074 VOLTE GRAZIE MIGLIONICO

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venerdì 28 dicembre 2007

LA SINISTRA L’ARCOBALENO: VECCHI RIFIUTI, NUOVE DISCARICHE

“A dieci e passa anni dal decreto Ronchi ancora oggi si pensa di affrontare il problema rifiuti con la realizzazione di nuove discariche, la quale è, per ciò stesso, fuori legge.
È grave che la situazione rifiuti in Campania non venga affrontata con la determinazione necessaria tale da superare non solo l’emergenza ma da avviare subito, di una nuova gestione ordinaria del problema. È grave che non si riesca ad aggredire la situazione con una robusta campagna di promozione della differenziata nonostante le risorse che in questi anni sono state investite”. Lo dichiarano in una nota congiunta Giancarlo D’Angelo, Antonio Califano, Michele Saponaro, Giovanni Soave, della Sinistra l’Arcobaleno di Basilicata.
“Non sarebbe forse più civile – proseguono - che ognuno fosse in grado di badare (meglio in forma associata) ai propri rifiuti? È forse civile un popolo che abbandona ogni forma di rifiuto salvo a dolersene se qualcuno ne lascia sotto il proprio naso? E per quanto tempo il problema sarà solo della Campania e non coinvolgerà anche la Basilicata?
È grave che si debba apprendere dagli organi di stampa che una nuova discarica viene programmata ai confini del nostro territorio regionale.
Purchè non nel mio giardino! Questo sembra essere ormai l’unico obiettivo della decisione politica.
Secondo uno schema ormai collaudato si pensa di risolvere le emergenze puntando sulle aree marginali, quelle di confine. Poco antropizzate, di scarso appeal mediatico e poco interessanti dal punto di vista elettorale.
Ancora una volta – sottolineano i responsabili regionali delle quattro forze politiche (Verdi, Prc, Pdci, Sd) che hanno dato vita a la Sinistra l’Arcobaleno - assistiamo alla diffusione di notizie che farebbero riferimento “a disponibilità garantite” dalla Regione Basilicata ed alle conseguenti smentite. Anche a Scanzano successe qualcosa del genere. Dopo Scanzano nulla doveva essere come prima, ma quasi tutto è stato peggio di prima.
Nulla di nuovo su tutti i fronti dell’aggressione al territorio regionale. Dalle scorie ai rifiuti.
E non è più incoraggiante la notizia che paventa la possibilità che oltre ai siti di Caggiano, Padula, Montesano e Casalbuono, tutti di confine con la nostra regione, piuttosto che Santa Marina nel Cilento, ci sia la concreta possibilità che una centrale a biomasse o un grande inceneritore travestito da termovagliatore (o qualcosa del genere) stia per nascere ad Atena Lucana. Insomma siamo alla improvvisazione più pericolosa che, fuori da ogni forma di collaborazione e coinvolgimento delle Istituzioni e dei territori, prevede soluzioni che tali non sono. Né è pensabile di gestire il momento con le compensazioni ambientali come è avvenuto ed avviene per altre situazioni.
Non siamo in svendita.
Ed ancora una volta la Val d’Agri, dove già ci sono esempi di sfruttamento del territorio che poco sono compatibili sia con l’idea di territorio d’eccellenza sia con un’agricoltura di qualità, viene a trovarsi al centro di una attenzione poco edificante. L’illusione di uno sviluppo legato alle attività estrattive ha già consumato buona parte di un modello vecchio e decrepito che lascia solo povertà. Quella dei rifiuti tout court le inferirebbe un colpo davvero mortale.
Così come avviene per la Centrale del Mercure in Calabria, costruita in un territorio di confine, si applica la stessa logica escludendo le competenze dei territori limitrofi alla Basilicata nel caso della discarica di Caggiano: tutto questo non può e non deve rappresentare una tacita autorizzazione ma vanno attivate tutte le forme di tutela e di partecipazione. Una decisione che non può essere assunta in barba alle più elementari regole della convivenza civile, del rispetto istituzionale e della tutela della salute.
È questo un terreno su cui l’idea della Grande Lucania potrà cimentarsi e confrontarsi nella ricerca di soluzioni che al di là dei confini amministrativi tenga al centro le ragioni delle popolazioni residenti.
La Sinistra l’Arcobaleno (Verdi, Prc, Pdci, Sd) di Basilicata – conclude la nota - è impegnata nel sostenere questa battaglia in nome dell’ambiente e delle ragioni delle popolazioni residenti. Bene hanno fatto e bene stanno facendo i nostri rappresentanti regionali (già nel corso del Consiglio Comunale aperto di Vietri di Potenza appositamente convocato) Emilia Simonetti, Giacomo Nardiello e Francesco Mollica nel chiedere un forte e rapido intervento al Presidente della giunta De Filippo in favore delle istituzioni e delle popolazioni lucane”.

giovedì 27 dicembre 2007

Sinistra, la capacità di futuro

Da Aprileonline
Una sinistra capace di senso, capace di sé. Non è una sfida minimale quella che vogliamo porre in essere. Una sfida cominciata certo molti anni fa per quasi tutti noi, quando abbiamo deciso di sfatare il tempo inteso solo come stasi, un tempo immobile che nulla aveva da offrirci se non la resa di ogni volontà di trasformazione. Questo è uno dei motivi che ci ha fatto scegliere l'azione politica, unita alla voglia che quella trasformazione potesse inclinare i disequilibri di questo mondo, invertendoli e generando possibilità ulteriori: pace, saperi inclusivi e aperti, un'armonia responsabile tra persona e pianeta, una giustizia in rima col bene. Questa trasformazione non è avvenuta, anzi, più profonde sono le cause che inverano ogni speranza. L'epoca delle passioni tristi, per dirla con Benasayag, produce inquietudini e paure: le sole novità intorno alle quali ci si sente meno soli. Un assurdo, questo, privo di senso che seduce invitando a rinunciare a qualsiasi ricerca di un possibile diverso, di un altro reale. Ma se con ferocia questa realtà cerca di farci rinunciare a qualsiasi narrazione, con altrettanta forza dobbiamo reagire. Non solo per contrastare, ma per reclamare la nostra capacità di futuro. Partendo dalla ri-costruzione della memoria, che non è cedere ad alcun revisionismo o selezionare le storie di cui si può continuare a gloriarsi, tutt'altro: è la capacità di esercitare in modo vigile e critico lo sguardo acquisendo esperienza da ciò che già fu esperienza. Questo consente la solidificazione delle idee: permette la creazione di cultura, di una cultura condivisa. Una cultura necessaria per la politica, che doti di strumenti e attrezzi necessari chi agisce come noi la politica per poter affrontare in maniera efficace i problemi insoluti, in cui lo stallo diviene crisi, la mancanza di risposte l'unica risposta data e il distacco tra il quotidiano e il politico sembra farsi incolmabile. Partire da qui per cercare ancora, perché capire è scoprire il mondo, questo e un altro mondo possibile che durante la stagione dei movimenti anche noi abbiamo provato a immaginare e praticare. Una ricerca che non sarà facile e breve. Il 26 gennaio sarà una giornata dove misureremo i due tempi della sinistra, quello vissuto fin qui che ci ha visto partecipi di una rimodulazione del campo delle forze, e quello della forza che sarà, una suggestione che vuol farsi progetto, l'avevamo precedentemente definita, e un progetto che inizia a delimitarsi. Crediamo che l'8 e il 9 dicembre siano stati solo il primo, timido ma necessario, passo verso una sinistra larga, unita e plurale. Il primo passo verso quello che vorremmo fosse il nuovo socialismo e la nuova sinistra, una cultura politica che assieme vogliamo scrivere, cucendola addosso al nostro vissuto. Sarà, il 26 gennaio, la prima prova di una scrittura collettiva di una storia di cui vogliamo farci protagonisti e narratori insieme, come dire.. una wikisinistra, dove assumere assieme la responsabilità di individuare risposte e insieme di porre domande inedite. Pensiamo ad esempio alla precarietà intellettuale, nella duplice accezione di una precarizzazione di intelligenze svilite e vilipese da un sistema che non le accoglie, non le usa, ma le sfrutta al ribasso e le consuma senza coglierne la portata potenziale, e di saperi precari che non forniscono più un'intellegibiltà a questo mondo e a questo tempo che rifiutano ogni accumulazione di senso che non sia prodotto dalle religioni o dal mercato. Crediamo, invece, nella creatività di cui siamo portatori come leva fantastica con cui muoversi dalla stasi all'estasi. E crediamo che ci vogliano per far ciò nuovi meridiani di pensiero per orientare e orientarsi. Questi vorremmo fossero temi primi da cui si inizi insieme a percorrere l'innovazione della sinistra, della nostra cittadinanza all'interno di essa, e con cui la sinistra possa tornare a farsi creatrice di futuro. Vogliamo rendere plastico il conflitto tra la/le generazione/i a(v)venire e i predoni del futuro. Sarà una splendida occasione per incrociare le nostre idee anche con compagni con cui speriamo presto di camminare più stretti al fianco. Un'occasione per aprirsi anche a chi ci è vicino ma non sovrapposto, per ascoltarne il portato altro e farlo nostro. Un inizio di contaminazione che possa farsi sintesi ulteriore e avanzata. L'inizio di un nostro contributo pesante e pensante a SD e alla sinistra tutta che ci veda protagonisti a tempo pieno di un tempo che non vorremmo ci sfuggisse: il nostro. Nell'attesa del 26 gennaio sin da subito chiediamo a tutti i/le compagni di contribuire e costruire con idee, progetti, sogni, proposte e quant'altro su questo sito, sui nostri blog, su aprileonline, nelle sedi varie dove si esplica la nostra attività: scuole, università, sezioni, posti di lavoro, ecc..

Non vogliamo solamente inventare una nuova storia, vogliamo costruire un'altra realtà.

domenica 23 dicembre 2007

LA SINISTRA L’ARCOBALENO SU FINANZIARIA REGIONALE 2008

“La Manovra di bilancio 2008, approvata dal Consiglio Regionale, al di là di poche, marginali modifiche apportate al testo iniziale, si caratterizza per la sua inconsistenza in materia di lavoro, welfare locale, politica energetica ed ambientale, politiche industriali”. Lo afferma, in un comunicato stampa, la Sinistra L’Arcobaleno di Basilicata.
“Una manovra, tranne la parte relativa alla riduzione della bolletta del gas - che tra l’altro è iniqua perché non modulata in base alla situazione reddituale - che risulta priva di contenuto strategico per il futuro della Basilicata. Un bilancio di gestione ordinaria delle risorse. Manca, nell’atto più importante per il 2008, anno di concreto avvio del nuovo Quadro Comunitario 2007/2013, l’idea e il progetto della Regione che si vuole. La verifica estiva ha visto le forze de La sinistra/L’Arcobaleno impegnate ad avanzare proposte programmatiche che puntualmente non hanno trovato riscontro nell’azione dell’attuale Giunta. Purtroppo, sia in occasione dell’assestamento di bilancio 2007 che con la finanziaria 2008 non si è dato alcun segnale di apertura. Gli emendamenti puntuali da noi presentati e relativi a: 151 giornate ai forestali, piano triennale occupazionale, stabilizzazione LSU e superamento precariato, sono stati sviliti nel maxiemendamento in generici quanto vacui impegni senza la messa a disposizione di risorse specifiche. La finanziaria 2008, che poteva favorire la riapertura di una nuova stagione del centrosinistra lucano, ha invece evidenziato l’atteggiamento di autosufficienza della Maggioranza ed in primo luogo del Partito Democratico, i cui effetti negativi in termini politici, ma prima di tutto sociali, ricadranno sui lucani. La Sinistra/l’Arcobaleno non intende esserne responsabile”. Per la Sinistra L’Arcobaleno “E’ più che mai necessario – se si vuol ripristinare in Consiglio la coalizione che dette vita all’attuale Maggioranza – la ridefinizione di un serio Programma di fine legislatura”.