1074 VOLTE GRAZIE MIGLIONICO

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mercoledì 19 dicembre 2007

Obbligatorio non morire sul lavoro

Fgci, Giovani Comunisti, Sinistra Democratica, Assopace, I Ken, Liberatorio politico, Sinistra flegrea, UDS, UDU hanno lanciato un appello per la sicurezza sui posti di lavoro.

Ottocento, mille euro al mese? Quanto costa oggi in Italia la vita di un lavoratore? Abbiamo ancora negli occhi la tragedia di Torino, il dolore di sei vite spezzate. L'amarezza e la percezione della sconfitta: la sconfitta di chi ha combattuto per salvare quel minimo di sicurezza oggi possibile, di chi ha combattuto lavorando fino al crollo fisico e psichico, per andare avanti, per non perdere il lavoro, e poi alla fine ha perso, la lotta e la vita, è crollato nel modo più atroce possibile.
Davanti alla tragedia tutto il resto sembra muto: tutti i numeri, tutte le statistiche. Eppure i numeri spiegano più delle tragedie, che purtroppo nell'immaginario collettivo rischiano a volte di durare lo spazio di una commozione. Nello spazio di un dramma umano le cose perdono il loro senso, davanti ai numeri ne acquistano uno inaccetabile: 2,9 morti al giorno nel 2007 sui luoghi del lavoro, 1.328 morti all'anno di media nel triennio 2003/5, 25.034 invalidi, 1.001.482 infortuni denunciati all'INAIL, senza tener conto del lavoro nero e di quello sommerso.
I numeri spiegano che la mattanza è un fenomeno di massa, una variabile pienamente accettata all'interno del sistema produttivo: il costo delle materie prime, gli impianti, il corpo dei lavoratori, sono tutti costi che vanno ridotti al minimo, gestiti con logiche analoghe, come negli anni ruggenti della prima rivoluzione industriale. Migliaia di lavoratrici e lavoratori morti come semplice effetto collaterale di un sistema di produzione che vede il lavoro come il fattore meglio comprimibile: precarizzabile, affittabile, delocalizzabile, appaltabile e subappaltabile.
Non si tratta di escogitare nuovi strumenti tecnici per evitare qualche disgrazia: si tratta di ripensare al ruolo del lavoro, di credere, nuovamente o finalmente, nella superiorità dell'uomo sul profitto.
Noi crediamo che ritmi di lavoro insostenibili, il massiccio ricorso agli straordinari, la mancanza di preparazione specifica sul tema della sicurezza dei lavoratori adibiti alle mansioni più pericolose, l'insufficienza delle strutture di controllo mal finanziate, purtroppo in alcuni casi non esenti da un certo ambiguo permissivismo, siano tra le cause efficienti di una tragedia che non possiamo non affrontare.
La sinistra politica e sociale si sta muovendo nelle istituzioni e nei luoghi del lavoro perché questi nodi più problematici vengano immediatamente affrontati.
Noi, per quello che ci riguarda, lanciamo una sfida culturale e politica, quella di mobilitare la città su questo dramma, di costruire un'opinione che vada al di là della commozione. Proveremo a rappresentare la tragedia, a rappresentarla in mezzo alla gente, davanti alla sede napoletana di Confindustria, perché crediamo che i singoli imprenditori, per le condizioni specifiche degli impianti delle loro aziende, e l'associazione di categoria tutta, per le politiche di cui si fa promotrice, siano i responsabili principali di quest'insostenibile situazione.
Proveremo a rappresentare con i nostri corpi la sconfitta di chi dal lavoro cercava gli strumenti per vivere e ha trovato quelli per morire.

Il Partito della Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti di Miglionico aderiscono anche loro all'appello!

INCIDENTE FIAT, CORDOGLIO E SGOMENTO PRC, PDCI, VERDI E SD

“Muore un lavoratore presso la Fiat Sata di Melfi, ancora una morte bianca in Basilicata. Lo sgomento, la rabbia e l’indignazione non lasciano trovare parole appropriate per denunciare una simile piaga che affligge il nostro paese e la nostra regione”. Lo sostengono in una nota congiunta il segretario regionale del Prc, Michele Saponara, il segretario regionale del Pdci, Giovanni Soave, il segretario regionale dei Verdi, Giancarlo D’Angelo e il coordinatore regionale del Sd, Tonino Califano.
“In questo momento, tuttavia - continua la nota - lo sdegno deve lasciare spazio alla doverosa solidarietà verso la famiglia del lavoratore coinvolto. Da tempo le forze della sinistra hanno denunciato la costante rappresentata dalle morti bianche, quest’anno in aumento rispetto al 2006. Non servono proclami né sterili promesse o prese di posizione. Occorrono azioni concrete.
Nessuno paga – aggiungono gli esponenti della Sinistra - per gli incidenti o per le morti sul lavoro. Nessun condannato ha usufruito della legge sull’indulto, semplicemente perché nessuno è finito in carcere per omicidi del genere. La precarietà ed il salario legato alla produttività oltre che una competitività basata sulla compressione dei diritti dei lavoratori sono la causa di queste morti.
Anche nella tanto decantata Fiat di Melfi – concludono - sebbene più volte siano state denunciate carenze nei sistemi di controllo ed aumento dei ritmi di lavoro a danno degli operai puntualmente rimaste inascoltate, si muore di lavoro. Si muore per 1.000 euro al mese. Lo sfruttamento del lavoro e dei lavoratori ha raggiunto limiti intollerabili. Non è più tempo di vacui impegni occorrono gesti e provvedimenti concreti ed immediati”.

INCIDENTE FIAT, LOMBARDI (PRC): GIUSTO SCIOPERO LAVORATORI

“L’ennesima vittima di una guerra durissima sulla quale non si devono spegnere i riflettori”. E’ il commento della deputata lucana Angela Lombardi (Prc-Se) sull’incidente di ieri nello stabilimento Fiat di Melfi, in cui ha perso la vita un operaio di una ditta esterna che ha il compito di manutenzione dei nastrotrasportatori.“In queste ore giustamente i lavoratori e le lavoratrici della Fiat stanno scioperando. La serrata – continua la parlamentare - è piena dei rumori della rabbia di chi urla che in questo paese si muore di lavoro. Neanche la Fiat è indenne dalla strage quotidiana. Non possiamo lasciarli soli. L’episodio si colloca in un momento difficile delle relazioni tra l’azienda e i lavoratori che hanno prodotto un peggioramento delle condizioni materiali di lavoro. Anche questo incide sul clima e sulla condizione generale di sicurezza.Bisogna fare di più per limare sempre meglio la legislazione sulla sicurezza del lavoro ma soprattutto bisogna interrompere la precarietà, quella precarietà che rende i diritti quando li hai non esigibili, quella precarietà che ti fa sentire solo e separato. Nelle prossime ore le organizzazioni sindacali e i lavoratori decideranno se e come procedere ad iniziative che non facciano calare il silenzio sulle condizioni di vita e lavoro che si fanno ogni giorno più drammatiche. Senza retorica – aggiunge la Lombardi - aderirò a tutte le iniziative dei lavoratori con la disponibilità a battermi come ho fatto ma come dovremmo fare con maggiore forza contro la precarietà e perché il lavoro vivo, quei corpi di uomini e donne ritornino con i loro bisogni e con le loro domande al centro della politica. Questo credo sia il modo migliore per unirmi al cordoglio di queste e di tutte le famiglie vittime di una guerra sporca che sono i morti di lavoro”.

martedì 18 dicembre 2007

E' TEMPO DI DIRE BASTA!

Luigi Simeone, di 57 anni, residente nell'Avellinese e dipendente della ditta «Merielettra due», ditta esterna operante nello stabilimento FIAT di Melfi, stava pulendo un macchinario dai residui della produzione, nel reparto stampaggio, quando è stato investito o è rimasto schiacciato nella stessa apparecchiatura.
L'incidente mortale sul lavoro avvenuto oggi nello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat è “l'ennesimo caso che si aggiunge al vero e proprio bollettino di guerra che dai posti di lavoro ci giunge sul piano nazionale e agli altri incidenti mortali che si sono verificati in Basilicata”: lo hanno detto, in una nota congiunta, i senatori Piero di Siena (Sd) e Anna Maria Palermo (Prc) e l’on. Angela Lombardi (Prc): “Nell’esprimere il cordoglio nostro alla famiglia di questa ulteriore vittima delle condizioni di rischio in cui ormai si lavora in Italia – hanno aggiunto – vogliamo sottolineare che l’universo Fiat è lungi dall’essere estraneo alle condizioni generali di insicurezza. Vogliamo ricordare come nello stabilimento di Melfi gli ultimi mesi sono stati segnati da un deterioramento delle relazioni sindacali a cui è corrisposto un peggioramento delle condizioni generali di lavoro che probabilmente hanno potuto, anche indirettamente, influire sulle circostanze che hanno provocato questo luttuoso evento”.

Il Partito della Rifondazione Comunista di Miglionico e lo staff del blog "Cosa Rossa Miglionico" esprimono profondo cordoglio per l'ennesima vittima del lavoro.

lunedì 17 dicembre 2007

PROVINCIA DI MATERA - ASSESSORATO : Formazione, Politiche Attive del Lavoro e Politiche Giovanili - STABILIZZAZIONE LAVORATORI LSU

Si è tenuta venerdì 14 dicembre presso la Provincia di Matera su convocazione dell’assessorato al Lavoro e Formazione, la riunione tra l’assessora Rosa Rivelli, i Sindaci ed i funzionari dei comuni di Colobraro, Craco, Grottole, Miglionico, Pomarico ed i funzionari ed i tecnici di Italia Lavoro in merito alle procedure di stabilizzazione dei Lavoratori Socialmente Utili in carico alle Amministrazioni Comunali con popolazione inferiore ai 5000 abitanti.
Nel corso dell’incontro Italia Lavoro ha illustrato condizioni e modalità di accesso agli incentivi, relativamente alla possibilità per i comuni sotto i 5000 abitanti, per stabilizzare gli LSU così come previsto dalla Finanziaria 2007.
Il decreto legge n° 159 del 2007 prevede infatti 46 milioni di euro di fondi nazionali finalizzati alla stabilizzazione graduale ed a tempo indeterminato delle lavoratrici e dei lavoratori interessati.
Durante la riunione è emersa la volontà dei Sindaci di cogliere questa opportunità di contrasto alla precarietà, sono state valutate le diverse realtà territoriali e le esigenze dei singoli Comuni e, a tal proposito, è stata concretamente avviata l’istruttoria relativa alla presentazione delle domande per l’accesso agli incentivi che deve concludersi entro il 31 dicembre 2007.
9.296,00 euro all’ anno e per tutto l’arco lavorativo (fino al raggiungimento della pensione) di ogni lavoratrice - lavoratore è l’incentivo che il Governo assegna a ciascuna Amministrazioni Comunale interessata.

Al termine dell’incontro soddisfazione è stata espressa dall’assessora Rivelli per “ la disponibilità dei Sindaci e per questo primo passo verso la soluzione di una questione annosa che riguarda un numero piuttosto considerevole di LSU”. “ Ancora una volta – continua l’assessora – la Provincia di Matera si pone a disposizione del territorio per sensibilizzare, coordinare e supportare i Comuni , dimostrando una peculiare attenzione alle problematiche del lavoro e collaborando sinergicamente con le altre istituzioni al fine di contrastare il fenomeno della precarietà, a cominciare dalle pubbliche amministrazioni, al fine altresì di garantire un lavoro dignitoso per quelle lavoratrici e lavoratori che, da molti anni e con retribuzioni inconsistenti, con le loro prestazioni assicurano lo svolgimento di servizi, che probabilmente i Comuni avrebbero difficoltà a fornire e che sono oggettivamente importanti per la collettività, come la pulizia dei centri abitati, la manutenzione del verde, degli spazi e degli edifici pubblici, i servizi alla persona ed ogni altra attività ritenuta necessaria dalle singole amministrazioni”.

“L’auspicio conclude l’assessora Rosa Rivelli - è che il Governo estenda questa azione anche per gli LSU dei Comuni con più di 5000 abitanti e che la Regione Basilicata si doti, al più presto, di un medesimo strumento legislativo a favore di quegli LSU non a carico del Fondo Nazionale per l’Occupazione - e quindi purtroppo esclusi da questo provvedimento - e che sono comunemente indicati come “ autofinanziati”.

Matera, 17 dicembre 2007