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mercoledì 26 marzo 2008

Incidente alla Fiat di Melfi - per la Sinistra Arcobaleno di Basilicata non è una fatalità

Per La Sinistra - L'Arcobaleno della Basilicata, l'incidente sul lavoro alla Fiat di Melfi "non è fatalità, ma il risultato della ricerca spasmodica del massimo risultato produttivo.
Purtroppo, l’elenco dei morti sul lavoro anche in Basilicata continua ad allungarsi. Questa mattina alle ore 10,00 nell’Ospedale di Rionero il lavoratore Domenico Monopoli di 43 anni è morto a seguito dell’incidente avvenuto durante il turno notturno alla Fiat Sata di Melfi.
Nell’azienda più moderna d’Europa, nel giro di pochi mesi ci sono stati due morti, un infortunio grave ed altri di lieve entità.
L’assunzione del tema della sicurezza quale azione prioritaria delle forze sindacali e della Sinistra, aveva portato, nei mesi scorsi il governo ad accelerare l’iter per l’approvazione del nuovo Testo Unico sulla Sicurezza.
Purtroppo, questo ennesimo infortunio dimostra che il problema non è solo l’esistenza di leggi, quanto il loro rispetto nei luoghi di lavoro.
Non abbiamo elementi sufficienti per affermare che esistono responsabilità dell’azienda, ma sicuramente ancora una volta, siamo in presenza di cause da ricondurre alla ricerca spasmodica di realizzare il massimo della produzione.
Non è fatalità, pertanto, auspichiamo che la magistratura unitamente alle altre autorità competenti, adempiano in tempi rapidi al loro compito di accertare responsabilità e circostanze di un ennesimo incidente mortale alla Sata.
Non è questo il momento per aprire polemiche, siamo vicini alla famiglia ed a fianco dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali, ma nello stesso tempo riteniamo non più giustificabile e né sopportabile l’atteggiamento delle imprese tendente sempre più a parlare di fatalità e/o di responsabilità individuali.
La SATA, predisponga un piano di formazione della cultura della sicurezza, riduca i ritmi di lavoro e concordi con il sindacato tutte le altre azioni necessarie ad evitare che padri di famiglia perdano la vita per un salario di 1300 euro al mese.
La Giunta Regionale di Basilicata ed in primo luogo il Presidente De Filippo e l’assessorato competente, convochino la Sata e le OOSS per mettere in atto tutte le iniziative comuni finalizzate a ridurre e prevenire gli infortuni producendo atti e misure concrete in materia di sicurezza partendo da una valutazione puntuale delle cause alla base di questo aumento vertiginoso degli infortuni mortali".

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