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venerdì 28 dicembre 2007

LA SINISTRA L’ARCOBALENO: VECCHI RIFIUTI, NUOVE DISCARICHE

“A dieci e passa anni dal decreto Ronchi ancora oggi si pensa di affrontare il problema rifiuti con la realizzazione di nuove discariche, la quale è, per ciò stesso, fuori legge.
È grave che la situazione rifiuti in Campania non venga affrontata con la determinazione necessaria tale da superare non solo l’emergenza ma da avviare subito, di una nuova gestione ordinaria del problema. È grave che non si riesca ad aggredire la situazione con una robusta campagna di promozione della differenziata nonostante le risorse che in questi anni sono state investite”. Lo dichiarano in una nota congiunta Giancarlo D’Angelo, Antonio Califano, Michele Saponaro, Giovanni Soave, della Sinistra l’Arcobaleno di Basilicata.
“Non sarebbe forse più civile – proseguono - che ognuno fosse in grado di badare (meglio in forma associata) ai propri rifiuti? È forse civile un popolo che abbandona ogni forma di rifiuto salvo a dolersene se qualcuno ne lascia sotto il proprio naso? E per quanto tempo il problema sarà solo della Campania e non coinvolgerà anche la Basilicata?
È grave che si debba apprendere dagli organi di stampa che una nuova discarica viene programmata ai confini del nostro territorio regionale.
Purchè non nel mio giardino! Questo sembra essere ormai l’unico obiettivo della decisione politica.
Secondo uno schema ormai collaudato si pensa di risolvere le emergenze puntando sulle aree marginali, quelle di confine. Poco antropizzate, di scarso appeal mediatico e poco interessanti dal punto di vista elettorale.
Ancora una volta – sottolineano i responsabili regionali delle quattro forze politiche (Verdi, Prc, Pdci, Sd) che hanno dato vita a la Sinistra l’Arcobaleno - assistiamo alla diffusione di notizie che farebbero riferimento “a disponibilità garantite” dalla Regione Basilicata ed alle conseguenti smentite. Anche a Scanzano successe qualcosa del genere. Dopo Scanzano nulla doveva essere come prima, ma quasi tutto è stato peggio di prima.
Nulla di nuovo su tutti i fronti dell’aggressione al territorio regionale. Dalle scorie ai rifiuti.
E non è più incoraggiante la notizia che paventa la possibilità che oltre ai siti di Caggiano, Padula, Montesano e Casalbuono, tutti di confine con la nostra regione, piuttosto che Santa Marina nel Cilento, ci sia la concreta possibilità che una centrale a biomasse o un grande inceneritore travestito da termovagliatore (o qualcosa del genere) stia per nascere ad Atena Lucana. Insomma siamo alla improvvisazione più pericolosa che, fuori da ogni forma di collaborazione e coinvolgimento delle Istituzioni e dei territori, prevede soluzioni che tali non sono. Né è pensabile di gestire il momento con le compensazioni ambientali come è avvenuto ed avviene per altre situazioni.
Non siamo in svendita.
Ed ancora una volta la Val d’Agri, dove già ci sono esempi di sfruttamento del territorio che poco sono compatibili sia con l’idea di territorio d’eccellenza sia con un’agricoltura di qualità, viene a trovarsi al centro di una attenzione poco edificante. L’illusione di uno sviluppo legato alle attività estrattive ha già consumato buona parte di un modello vecchio e decrepito che lascia solo povertà. Quella dei rifiuti tout court le inferirebbe un colpo davvero mortale.
Così come avviene per la Centrale del Mercure in Calabria, costruita in un territorio di confine, si applica la stessa logica escludendo le competenze dei territori limitrofi alla Basilicata nel caso della discarica di Caggiano: tutto questo non può e non deve rappresentare una tacita autorizzazione ma vanno attivate tutte le forme di tutela e di partecipazione. Una decisione che non può essere assunta in barba alle più elementari regole della convivenza civile, del rispetto istituzionale e della tutela della salute.
È questo un terreno su cui l’idea della Grande Lucania potrà cimentarsi e confrontarsi nella ricerca di soluzioni che al di là dei confini amministrativi tenga al centro le ragioni delle popolazioni residenti.
La Sinistra l’Arcobaleno (Verdi, Prc, Pdci, Sd) di Basilicata – conclude la nota - è impegnata nel sostenere questa battaglia in nome dell’ambiente e delle ragioni delle popolazioni residenti. Bene hanno fatto e bene stanno facendo i nostri rappresentanti regionali (già nel corso del Consiglio Comunale aperto di Vietri di Potenza appositamente convocato) Emilia Simonetti, Giacomo Nardiello e Francesco Mollica nel chiedere un forte e rapido intervento al Presidente della giunta De Filippo in favore delle istituzioni e delle popolazioni lucane”.

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