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mercoledì 13 febbraio 2008

Sinistra, Bertinotti: ''Puntiamo a forte successo''

Una forza nuova, "colorata e plurale". Che nasce con "allegria, da radici antiche ma con immaginazione per il futuro", per "dare voce a coloro che rischiano di restare fuori" e per "costruire le domande di cambiamento della società". Fausto Bertinotti ha battezzato stamattina la Sinistra-l'Arcobaleno presentando il simbolo e la sua candidatura a premier per la coalizione. "Oggi presentiamo un fatto unitario e una novità - ha spiegato il presidente della Camera -. Una novità perché il processo unitario segna le forze di sinistra, che hanno attraversato in passato divisioni, rompe i confini classici della sinistra e apre ad altre storie e culture come quella ecologista". Il progetto, come ha sottolineato Bertinotti, va oltre il semplice confine elettorale, dove comunque l'obiettivo è raggiungere la doppia cifra: "Noi ci impegniamo a trascendere la campagna elettorale. Veniamo da storie diverse, che si mettono insieme per la rinascita della sinistra, per la nascita di una nuova sinistra, quella arcobaleno". Il tutto, mettendo alle spalle la falce e il martello: "Ognuno porta con sé la falce e il martello", ha spiegato Bertinotti aggiungendo: "Io appartengo alla tradizione della falce e martello, ma nessuno può sentirsi deprivato quando si parte da alcune componenti arricchendole, nel confronto si fa una grande operazione di sinistra". A questo proposito, il presidente della Camera ha citato un'altra illustre rinuncia: "Il Pci e il Psi di Togliatti e Nenni, nel '48, si presentarono con l'immagine di Garibaldi". Questa Sinistra arcobaleno, per Bertinotti, vuole "ricostruire tutto quello che è all'origine della sinistra". Con un 'pallino': "C'è preoccupazione perché la sinistra rischia di essere cancellata da una americanizzazione della politica italiana che segnerebbe la fine di una grande storia, cancellerebbe la sinistra e tutte le domande di cambiamento della società". Al di là delle prospettive, Bertinotti ha chiarito che la coalizione punta a un "forte successo elettorale per impedire ogni intento di costruire la grande coalizione". E, per inciso, punta anche a "contaminare da sinistra il Pd". Questo perché per immaginare un futuro governo del Pd e della Sinistra "bisognerebbe innanzitutto che perdesse Berlusconi, cosa auspicabile, e che ci sia una mutazione profonda negli orientamenti politici e culturali del Pd. Mi sembra difficile". Oliviero Diliberto ha confermato che il logo presentato all'assemblea generale di dicembre sarà quello elettorale: "Andiamo con questo simbolo in battaglia", mentre Alfonso Pecoraro Scanio ha contrastato la prospettiva di larghe intese ("Siamo alternativi a ogni tipo di inciucio") e ha annunciato: "Sicuramente formeremo gruppi unici dopo le elezioni".

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