La sintesi del vertice dei quattro partiti della Sinistra, incontratisi ieri pomeriggio alla fine delle consultazioni, è stata affidata al segretario del Prc. "Il giudizio unanime su questo nostro incontro è estremamente positivo", ha esordito Franco Giordano al termine delle due ore di faccia a faccia fra segretari e capigruppo della casa rossa. A seguire, il sunto di quanto deciso: "un'unica lista e un unico segno grafico" per presentarsi alla corsa elettorale. Ma sono il rapporto con il Pd e l'autocandidatura di Bertinotti a leader i due veri terreni su cui il confronto era così tanto atteso. E, naturalmente, Giordano non si sottrae. "Siccome siamo forza responsabile abbiamo deciso di chiedere una verifica politico- programmatica al Pd in maniera stringente, il cui taglio politico è determinato dal fatto che la crisi si è prodotta sul versante di centro", ha detto il segretario. Mentre per quanto riguarda il programma, Giordano ha spiegato che il punto di partenza sarà quella verifica mai presentata al governo Prodi ma a cui la Sinistra si era unitariamente impegnata, ovvero "temi importantissimi come la redistribuzione sociale, i salari, i diritti civili". Qualora il confronto con Veltroni cadesse in un nulla di fatto, con il Pd sempre più ostinato a correre da solo, allora e solo allora, ha aggiunto, "si dà unitariamente la disponibilità a sostenere l'autocandidatura di Bertinotti". Quello che muove in questa fase politica i quattro partiti, come ha sottolineato il verde Alfonso Pecoraro Scanio, è la coscienza che "regalare a Berlusconi la vittoria senza avere un confronto fra le due forze di Sinistra -il Pd che sta più al centro e noi, La Sinistra-L'arcobaleno- sarebbe un errore". Dunque, ha sottolineato con una metafora il leader della Sinistra democratica Fabio Mussi, "il Pd è partito con squilli di tromba con il da soli alle elezioni, poi abbiamo visto anche aggiungere la discriminante programmatica. Benissimo, ora andiamo a vedere le carte". Un modo che, come ha detto lo stesso Pecoraro Scanio, mette il partito di Veltroni di fronte alla responsabilità, in caso permanga il suo atteggiamento di chiusura, di aver consegnato il paese alla destra. Perciò confronto con i democratici prima di qualsiasi altra decisione in merito alla leadeship (in proposito il ticket con una donna, si diceva Grazia Francescato, sembra abbia suscitato malumori tra le compagne di Sd che non vogliono una pura testimonianza ma chiedono "alternanza nelle liste e capilista donne", dice Titti Di Salvo), ma anche rispetto ad ipotesi di accordi tecnici per il Senato, di cui Giordano ha parlato fin dalla mattina di oggi. Certo, la già stabilita candidatura di Bertinotti, sottolineano in molti, potrebbe far pensare ad un faccia a faccia con Veltroni ridotto a puro appuntamento formale. Al di là dei rumors politici, resta il fatto che dal vertice esce una scaletta ufficiale di priorità, dove il primo step è rappresentato dal tentativo di rilanciare una coalizione di centrosinistra in grado di competere con quella di Berlusconi. Soltanto dopo averne ratificato l'impossibilità si discuterà il da farsi, tenendo conto che l'obiettivo, ha specificato Pecoraro, è impedire che "in Parlamento ci sia una grossa forza che proponga grandi coalizioni con il centrodestra. Noi saremo un presidio in questo senso". E se il "si vedrà" -ufficiale- ha pesato sul tema della guida della coalizione e su quello di un possibile accordo al Senato con il Pd ("che non è desistenza, perché la desistenza con questo sistema elettorale non esiste", sostengono i partecipanti alla casa rossa), altrettanto posticipato, anche se con scadenza a breve termine, è stato il confronto sul simbolo. Qui la materia del contendere, come accaduto in passato, è sulla presenza della falce e martello: il Pdci e una parte del Prc non vorrebbero rinunciarci, mentre i Verdi hanno detto chiaramente no. "Ci sono due gruppi di lavoro per la campagna elettorale: uno sull'organizzazione e l'altro sul programma. Quello sull'organizzazione esaminerà, partendo dal simbolo grafico presentato a dicembre, come realizzare il nuovo in modo più efficace" ha precisato il leader verde. Già, perché la macchina elettorale della Sinistra sta per partire. Il 23 e 24 ci saranno iniziative diffuse su tutto il territorio nazionale per sollecitare una partecipazione sui temi del programma, una sorta di primarie, dove si voterà e si aderirà alla Carta degli intenti de La Sinistra-L'Arcobaleno. Un modo, dicono, di ripartire dai contenuti, rimandando i pur spinosi temi di leader e accordi di emergenza al futuro. Che però, vista la deadline di aprile, non potrà che essere molto prossimo.
mercoledì 6 febbraio 2008
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