Incontro a Montecitorio tra Sd, Rifondazione comunista, Pdci e Verdi. Si inizia a discutere dell'assemblea unitaria del mese prossimo. Due gruppi di lavoro: uno farà proposte sul simbolo unico, l'altro si occuperà della promozione dell'evento. Ma ci sono ancora divisioni
Una riunione per organizzare l'assemblea generale della sinistra che si terrà a Roma l'otto e il nove dicembre prossimi (ma la data ancora non è ufficiale), in cui verranno presentati il nuovo simbolo e una carta d'intenti su cui si terrà un'ampia consultazione. Rifondazione comunista, Verdi, Sinistra democratica e Pdci si sono dati appuntamento questa mattina a Montecitorio. Oggetto dell'incontro, l'inizio della stesura di una "scaletta dei lavori" in vista degli stati generali del mese prossimo. Alla riunione erano presenti Angelo Bonelli e Paolo Cento per i Verdi, Marco Fumagalli e Titti di Salvo di Sinistra Democratica, Orazio Licandro e Jacopo Venier del Pdci, mentre per Rifondazione Comunista c'erano alcuni membri della segreteria nazionale: Walter de Cesaris, Michele De Palma, Roberta Fantozzi e Daniela Santroni. La prossima riunione dei partiti della sinistra si terrà lunedì prossimo.
La carta degli intenti che verrà fuori dalla due giorni dicembrina sarà sottoposta, dicono quelli di Sd, a "una campagna d'ascolto", che dia il senso della partecipazione che il nuovo soggetto vuole mettere alla base della sua azione politica. Si preferisce non parlare di primarie, il termine è inflazionato e, soprattutto, riguarda le persone. Qui, invece, si vogliono sottoporre dei contenuti al popolo della sinistra perché si esprima sulle scelte e i criteri programmatici che verranno annunciati. Non semplice consenso o dissenso, ma anche opinioni "attive", costruttive. Il vertice di Montecitorio ha creato due gruppi di lavoro: uno avrà l'incarico di studiare il nuovo simbolo, l'altro organizzerà la comunicazione e la promozione pre - assemblea. Uno dei punti maggiormente discussi nell'incontro è stato proprio il nodo del nuovo simbolo del partito. Si concorda sulla necessità di marcare la differenza dal passato, ma le divergenze restano ancora significative. I Comunisti italiani, in particolare, appaiono restii a rinunciare alla falce e martello, i Verdi sono intenzionati a marcare, anche graficamente, il proprio profilo ambientalista. Pare che i rappresentanti dei Comunisti Italiani abbiano ribadito la necessità che il simbolo richiamasse il passato e facesse riferimento al lavoro. L'obiettivo, ha spiegato Titti Di Salvo, è "costruire una sinistra unita che guardi al futuro, quindi pensare ad un simbolo che contenga i simbolini di tutti i partiti sarebbe in contraddizione con l'idea di futuro", farebbe pensare più a un cartello elettorale. Se è vero, ha continuato la Di Salvo, che "nessuno vuole imporre ad altri il proprio simbolo", un compromesso si dovrà trovare, perché "è chiaro che il nuovo simbolo deve avere qualcosa di ognuno di noi". E, nello stesso tempo, rappresentare l'ambizione di costituire una forza di sinistra e di governo, laica, ambientalista, pacifista, femminista ed ecologista. Su questo i rappresentanti dei quattro partiti hanno concordato, non sono venute obiezioni. Una volta che il gruppo di lavoro avrà fatto le sue proposte, l'ultima parola sarà squisitamente politica. Spetterà, cioé, ai leader dei partiti.
Un'altra questione su cui la sinistra resta al momento divisa riguarda la modifica della legge elettorale. Nella riunione le divergenze non sono state affrontate ma opinione comune è che la questione vada approfondita e risolta al più presto. Rifondazione è l'unica delle quattro forze politiche che considera il modello elettorale proposto nei giorni scorsi dal segretario del Partito democratico Walter Veltroni una buona base di discussione, sono contrari i Verdi e soprattutto il Pdci. Sd sta in posizione mediana, ma Titti Di Salvo è perplessa, non è convinta della cultura politica che starebbe alla base della bozza Veltroni. "Bisogna capire - ci ha detto la capogruppo di Sd alla Camera - cosa intende il Pd quando annuncia di voler fare le alleanze dopo. Dopo cosa? Dopo il programma che stila, o dopo il voto? Nel primo caso è come se si avanzasse l'idea dell'autosufficienza politica del Pd, nel secondo è come se si dicesse che ci si guarda intorno sulla base di quello che si è verificato nel voto". In ogni caso, ha concluso la Di Salvo, "non corrisponde al vero, io penso che comunque l'Italia si governi con alleanze di centrosinistra". Bonelli, capogruppo alla Camera dei Verdi, è consapevole che la spaccatura non è di poco conto: "E' evidente che nella sinistra non c'è alcuna sintesi sulla legge elettorale. Non so se tutta Rifondazione condivida la proposta molto complicata di Veltroni ma certo sia sul bipolarismo che sulla soglia di sbarramento non ci siamo".
Legge elettorale e simbolo a parte, il nuovo soggetto politico inizia a prendere forma, e sembra essere quella di una federazione a cui saranno chiamati a partecipare anche associazioni e movimenti.Lo spiega Orazio Licandro: "Non vogliamo fare una somma di partiti. Noi è dal 2001 che parliamo di un soggetto unito della sinistra". D'accordo anche Titti Di Salvo che ricorda come "Sinistra Democratica si sia costituita in un movimento in attesa di dare vita ad un soggetto unitario. Una sinistra moderna e di governo".Punto interrogativo anche per la location dove tenere l'assemblea. Tra le ipotesi c'è l'ex Mattattoio a Testaccio oppure la Fiera di Roma.
La carta degli intenti che verrà fuori dalla due giorni dicembrina sarà sottoposta, dicono quelli di Sd, a "una campagna d'ascolto", che dia il senso della partecipazione che il nuovo soggetto vuole mettere alla base della sua azione politica. Si preferisce non parlare di primarie, il termine è inflazionato e, soprattutto, riguarda le persone. Qui, invece, si vogliono sottoporre dei contenuti al popolo della sinistra perché si esprima sulle scelte e i criteri programmatici che verranno annunciati. Non semplice consenso o dissenso, ma anche opinioni "attive", costruttive. Il vertice di Montecitorio ha creato due gruppi di lavoro: uno avrà l'incarico di studiare il nuovo simbolo, l'altro organizzerà la comunicazione e la promozione pre - assemblea. Uno dei punti maggiormente discussi nell'incontro è stato proprio il nodo del nuovo simbolo del partito. Si concorda sulla necessità di marcare la differenza dal passato, ma le divergenze restano ancora significative. I Comunisti italiani, in particolare, appaiono restii a rinunciare alla falce e martello, i Verdi sono intenzionati a marcare, anche graficamente, il proprio profilo ambientalista. Pare che i rappresentanti dei Comunisti Italiani abbiano ribadito la necessità che il simbolo richiamasse il passato e facesse riferimento al lavoro. L'obiettivo, ha spiegato Titti Di Salvo, è "costruire una sinistra unita che guardi al futuro, quindi pensare ad un simbolo che contenga i simbolini di tutti i partiti sarebbe in contraddizione con l'idea di futuro", farebbe pensare più a un cartello elettorale. Se è vero, ha continuato la Di Salvo, che "nessuno vuole imporre ad altri il proprio simbolo", un compromesso si dovrà trovare, perché "è chiaro che il nuovo simbolo deve avere qualcosa di ognuno di noi". E, nello stesso tempo, rappresentare l'ambizione di costituire una forza di sinistra e di governo, laica, ambientalista, pacifista, femminista ed ecologista. Su questo i rappresentanti dei quattro partiti hanno concordato, non sono venute obiezioni. Una volta che il gruppo di lavoro avrà fatto le sue proposte, l'ultima parola sarà squisitamente politica. Spetterà, cioé, ai leader dei partiti.
Un'altra questione su cui la sinistra resta al momento divisa riguarda la modifica della legge elettorale. Nella riunione le divergenze non sono state affrontate ma opinione comune è che la questione vada approfondita e risolta al più presto. Rifondazione è l'unica delle quattro forze politiche che considera il modello elettorale proposto nei giorni scorsi dal segretario del Partito democratico Walter Veltroni una buona base di discussione, sono contrari i Verdi e soprattutto il Pdci. Sd sta in posizione mediana, ma Titti Di Salvo è perplessa, non è convinta della cultura politica che starebbe alla base della bozza Veltroni. "Bisogna capire - ci ha detto la capogruppo di Sd alla Camera - cosa intende il Pd quando annuncia di voler fare le alleanze dopo. Dopo cosa? Dopo il programma che stila, o dopo il voto? Nel primo caso è come se si avanzasse l'idea dell'autosufficienza politica del Pd, nel secondo è come se si dicesse che ci si guarda intorno sulla base di quello che si è verificato nel voto". In ogni caso, ha concluso la Di Salvo, "non corrisponde al vero, io penso che comunque l'Italia si governi con alleanze di centrosinistra". Bonelli, capogruppo alla Camera dei Verdi, è consapevole che la spaccatura non è di poco conto: "E' evidente che nella sinistra non c'è alcuna sintesi sulla legge elettorale. Non so se tutta Rifondazione condivida la proposta molto complicata di Veltroni ma certo sia sul bipolarismo che sulla soglia di sbarramento non ci siamo".
Legge elettorale e simbolo a parte, il nuovo soggetto politico inizia a prendere forma, e sembra essere quella di una federazione a cui saranno chiamati a partecipare anche associazioni e movimenti.Lo spiega Orazio Licandro: "Non vogliamo fare una somma di partiti. Noi è dal 2001 che parliamo di un soggetto unito della sinistra". D'accordo anche Titti Di Salvo che ricorda come "Sinistra Democratica si sia costituita in un movimento in attesa di dare vita ad un soggetto unitario. Una sinistra moderna e di governo".Punto interrogativo anche per la location dove tenere l'assemblea. Tra le ipotesi c'è l'ex Mattattoio a Testaccio oppure la Fiera di Roma.
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