“Referendum, è l’unica strada da percorrere per dare speranza a questo paese, che con il provvedimento approvato oggi in senato vuole uccidere la scuola pubblica ed il futuro dei giovani”. Lo sostiene il segretario provinciale del Prc di Matera, Ottavio Frammartino.
“Questa sarebbe anche una risposta democratica di fronte alla arroganza al limite della democraticità dimostrata da questo governo, che decide decreta ordina. Studenti e professori hanno avuto seri motivi per protestare. E non per il voto in condotta o il grembiulino (che possono anche andar bene), ma per i tagli indiscriminati che «colpiscono il cuore pulsante di una nazione», come dice il filosofo Dario Antiseri. Nel mirino c’è una legge approvata di corsa, in piena estate. La dicitura è roboante: "Riforma della scuola"; più prosaicamente "contenimento della spesa", a colpi di decreti, senza dibattito e un progetto pedagogico condiviso da alunni e docenti.
Non si garantisce così il diritto allo studio: prima si decide e poi, travolti dalle proteste, s’abbozza una farsa di dialogo. Il bene della scuola (ma anche del Paese) richiede che questo decreto venga abrogato. L’ostinazione dimostrata in questo caso – dice ancora Frammartino - è quella di una visione autoritaria della gestione del paese. Né si potrà pensare di ricorrere a vie autoritarie o a forze di polizia. Un Paese che guarda al futuro investe nella scuola e nella formazione, razionalizzando la spesa, eliminando sprechi, privilegi e "baronìe", nonché le "allegre e disinvolte gestioni". Adesso la parola deve passare ai cittadini, noi un paio di settimana fa con il gruppo regionale Prc aveva prospettato la possibilità della via referendaria, chiedendo al presidente De Filippo di prendere l’iniziativa con le altre Regioni affinché almeno 5 Regioni così come prevede la legge, votino in consiglio regionale la richiesta referendaria per abolire la Gelmini”.
Non si garantisce così il diritto allo studio: prima si decide e poi, travolti dalle proteste, s’abbozza una farsa di dialogo. Il bene della scuola (ma anche del Paese) richiede che questo decreto venga abrogato. L’ostinazione dimostrata in questo caso – dice ancora Frammartino - è quella di una visione autoritaria della gestione del paese. Né si potrà pensare di ricorrere a vie autoritarie o a forze di polizia. Un Paese che guarda al futuro investe nella scuola e nella formazione, razionalizzando la spesa, eliminando sprechi, privilegi e "baronìe", nonché le "allegre e disinvolte gestioni". Adesso la parola deve passare ai cittadini, noi un paio di settimana fa con il gruppo regionale Prc aveva prospettato la possibilità della via referendaria, chiedendo al presidente De Filippo di prendere l’iniziativa con le altre Regioni affinché almeno 5 Regioni così come prevede la legge, votino in consiglio regionale la richiesta referendaria per abolire la Gelmini”.
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